Ftse Mib +1,60%, rally dei bancari. Positivi i futures Usa

di Redazione Wall Street Italia
9 Novembre 2010 13:10

Piazza Affari continua a confermarsi maglia rosa in Europa, dopo una partenza fiacca alimentata dalla delusione per la frenata di Wall Street di ieri e per la chiusura negativa di Tokyo. Il Ftse Mib balza dell’1,60% Il listino è tutto tinto di verde, a eccezione di Ansaldo (-0,32%).

Positiva anche la performance dei futures americani, con il contratto sul Dow Jones che sale di 32 punti, quello sul Nasdaq che avanza di 9 punti e quello sullo S&P 500 di 3,10 punti.

Tornando a Piazza Affari, la regina del Ftse Mib è Mediobanca, che balza del 3,75%. Molto bene anche gli altri finanziari, nonostante i giudizi contrastati arrivati in mattinata. Di fatto, in attesa dei conti di Intesa SanPaolo, Unicredit e Bca Pop Milano, la banca d’affari Morgan Stanley ha avviato la copertura su Intesa Sanpaolo (+1,83%) e Unicredit (+1,67%) con la raccomandazione equalweight, su Bca Mps (+1,83%) e Bca Pop Milano (+0,77%) con underweight e su Mediobanca con overweight.

Ma Morgan Stanley non è stata l’unica a esprimersi sulle banche italiane. Anche Citigroup ha detto infatti la sua, modificando giudizi e target price. La raccomandazione di Unicredit è stata confermata a “hold” mentre il prezzo obiettivo è stato ridotto a 2,05 euro da 2,30 euro. Il giudizio di Ubi Banca è stato anch’esso mantenuto a “hold” e il target price tagliato da 9 a 8,5 euro.

Citigroup ha tagliato anche il prezzo obiettivo della Bca Popolare Milano a 3,10 da 4 euro, reiterando la raccomandazione “sell”. Invariati i giudizi su Intesa SanPaolo (il cui giudizio resta a “buy” con target price a 3 euro) su Bca Mps (la raccomandazione resta “hold” e il target price a 0,95 euro).

Intanto, in attesa del G20 che si aprirà dopodomani a Seul in Corea, anche le altre borse europee allungano il passo: Londra fa +0,82%, Francoforte +0,69%, Parigi +0,81%, Amsterdam (+0,49%) e Bruxelles (+0,69%). A incidere positivamente sono alcune buone trimestrali che hanno migliorato il sentiment odierno.

Di fatto l’earning season europea, entrata nel vivo, sta riservando sorprese positive in vari settori, da quello delle tlc con Vodafone e Swisscom che hanno alzato le stime sull’intero esercizio anche grazie alla buona trimestrale, a quello finanziario capeggiato da una Barclays scatenata dopo essersi dichiarata molto tranquilla dal punto di vista patrimoniale. Munich Re, pur non facendo faville in Borsa, ha poi alzato la posta, forte dei solidi risultati finanziari annunciati in mattinata.

Ben auguranti anche i dati sulle vendite della big del lusso Hermes, della compagnia di lavoro interinale Adecco, di Deutsche Post e del colosso retail Marks & Spencer, che ha preannunciato la propria voglia di espansione oltreoceano. Tra le poche note stonate il gestore di pagine gialle Yell, che crolla sul taglio delle stime per il terzo trimestre.

Sul valutario, a New York recupera l’euro, che ora sale sul dollaro a quota 1,3946, rimanendo sotto pressione sullo yen a quota 112,49. Il biglietto verde cede invece ancora a 80,64.

Prosegue il balzo dei prezzi dell’oro, che dopo essere balzati sopra quota 1.400 dollari l’oncia, viaggiano ai nuovi livelli record sul Comex a 1.420,06, in rialzo di 17,4 dollari. Anche il petrolio ora è positivo, con i futures sul Nymex che avanzano a 87,40 dollari al barile, in crescita di 34 centesimi rispetto all’ultima rilevazione di ieri.

Di fatto però il petrolio e l’euro hanno scontato nelle ultime ore soprattutto i rinnovati timori per i conti pubblici dei Piigs .

D’altronde, gli spread di Irlanda e Portogallo hanno toccato nelle ultime ore nuovi livelli record e i titoli di stato stanno registrando un vero e proprio crollo anche dopo i giudizi poco confortanti delle ultime ore.

Di fatto, Fitch ha espresso giudizi poco rassicuranti su quattro istituti di credito lusitani e Goldman Sachs ha affermato che esiste una “grossa probabilità” che Irlanda e Portogallo si rivolgano all’Unione Europea e al Fondo Monetario Internazionale per chiedere aiuti, facendo la fine della Grecia .

Intanto, cresce sempre di più l’attesa per il vertice del G20 a Seoul, che si aprirà venerdì. Il Segretario del tesoro USA, Tim Geithner, in viaggio in India assieme al Presidente Barack Obama, ha ribadito la posizione degli Stati Uniti riguardo il delicato tema dei cambi, difendendo la politica messa in atto dalla FED.

Ma il mondo sembra non vederla in questo modo, visto che la Cina continua a puntare il dito contro la politica monetaria americana, temendo l’arrivo di hot money ovvero di capitali che scottano, che possano alimentare la speculazione e l’inflazione nel Paese.