(Teleborsa) – Lo stilista Roberto Cavalli, con sentenza della Corte di Appello di Firenze del 30 aprile 2010, è stato assolto con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste” dal reato di frode fiscale che gli era stato contestato. Lo si legge in una nota. Nel 2002 Roberto Cavalli era stato accusato di avere utilizzato fatture per operazioni soggettivamente inesistenti in relazione ai lavori di ristrutturazione della villa sulle colline di Firenze, dove lo stilista abita e che utilizza anche come show room, i cui costi erano stati dedotti dalla propria società. Dopo una prima condanna, inflitta dal Tribunale di Firenze, e parzialmente confermata dalla Corte di Appello di Firenze, la Corte di Cassazione, con sentenza del 26.11.2008, aveva annullato tale decisione rinviando gli atti ad altra sezione della Corte di Appello di Firenze affinchè valutasse l’eventuale configurabilità del diverso reato di dichiarazione infedele. La Corte fiorentina, in accoglimento delle richieste difensive formulate dagli Avvocati dello stilista Roberto Cavalli, Alessandro Traversi di Firenze e Paolo Grasso di Milano, ha ritenuto che non sussistesse neppure tale fattispecie di reato, ponendo così fine alla lunga vicenda giudiziaria con la completa assoluzione dello stilista con la formula più ampia.