Roma – Rifiuto dalla Svizzera alle autorità americane per la divulgazione dei dati bancari di un cliente di Credit Suisse. Un freno alla consegna di informazioni agli Stati Uniti. La richiesta riguarderebbe evasione fiscale, non coperta dal trattato sull’imposizione tra i due paesi del 1996.
I giudici hanno dato ragione al cliente della banca svizzera, che si opponeva all’assistenza amministrativa accordata al fisco americano. Gli impiegati di Credit Suisse sarebbero accusati di condotta fraudolenta coperta dal “tax fraud and the like”, ma non può essere provato alcun comportamento fraudolento da parte del cliente.
“Non dovrebbe essere fornita assistenza amministrativa su una presunta evasione delle tasse, neanche in caso si trattasse di somme veramente importanti”. È quanto comunicato dalla Corte di Berna. “La mancata dichiarazione di un conto in banca può essere considerato, in casi estremi, come evasione fiscale”.