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Francia: Record euro su dollaro export danneggiato

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di Lorenzo Daglio ed Emanuele Furlan*

Giornata priva di spunti speculativi nel mercato forex, complice anche l’assenza di dati macroeconomici in uscita sia sul lato europeo che americano. I cross principali consolidano le posizioni di venerdì pomeriggio. Il cambio eurodollaro, infatti, segna un nuovo record a quota 1,3845 e rimane poco sopra 1,38, facendo proseguire il trading range che ha caratterizzato gli scambi degli ultimi dieci giorni. Sembra difficile valutare se tale range è una fase accumulativa o viceversa distributiva. Solo la rottura dei livelli 1,385 e 1,376 ci darà qualche indicazione al riguardo. Una continuazione del rialzo corposo fin qui avvenuto potrebbe portare a 1,39 e 1,40, raggiungendo però tali resistenze con gli oscillatori stressati. Un pullback in area 1,366-1,368, precedente massimo assoluto, sarebbe utile per saggiare la consistenza del movimento in essere. Segnaliamo invece la rinnovata forza degli oceanici, con il dollaro neozelandese che sfonda quota 0,8, che aveva una valenza anche psicologica. Ciò è notabile soprattutto se viene ricordato l’intervento della Royal Bank of New Zealand sul mercato per ostacolare il rialzo, giudicato eccessivo, della propria moneta. L’acquisto di monete high yield rimane forte e costante, senza avversione al rischio e recentemente in modo decorrelato dall’andamento della valuta antitetica per eccellenza, cioè lo yen giapponese. Venerdì pomeriggio, infatti, abbiamo assistito al forte e impulsivo recupero della moneta nipponica, che ha guadagnato una figura contro euro e dollaro americano, senza conseguenze su altri cross. Tutto ciò è accaduto in relazione al rialzo dei tassi, l’ennesimo, deciso da Pechino. Rimanendo in ambito high yield, ma uscendo da economie consolidate, la lira turca ieri ha tratto beneficio dall’andamento dei risultati elettorali di Istanbul, che ha visto vincente il partito di Erdogan, apprezzato dalla finanza anglosassone. Un breve cenno va fatto sulla sterlina inglese: raggiunti 2,06 contro dollaro,si trova in forte ipercomprato, ma con un rialzo solido, orientato dalle prospettive dei tassi in Gran Bretagna. I parametri del mercato forex attualmente sono il livello di avversione al rischio, il nodo subprime del mercato immobiliare americano, il prezzo del petrolio, oltre naturalmente all’andamento dei tassi nelle varie zone macroeconomiche. Intanto preoccupazioni per un euro “troppo forte” che danneggia l’export sono state ribadite dal ministro francese del Commercio estero, Hervé Novelli.

*www.euroforex.com