Secondo il segretario di Stato francese con delega agli affari europei, Jean Pierre Jouyet, la zona euro ha bisogno di avere un dialogo più ricco con la Banca centrale europea guidata da Jean Claude Trichet, continuando comunque a rispettare l’indipendenza dell’istituto. “Anche crescita e occupazione dovrebbero diventare priorità della zona euro. Per questo, l’area euro ha bisogno di una politica economica e di un dialogo più ricco con la Bce, continuando ovviamente, e lo ripeto, a rispettarne l’indipendenza”, ha detto Jouyet. “Ne abbiamo parlato molto prima dell’estate e il ministro dell’Economia, Christine Lagarde sta preparando delle proposte per i nostri partner”, ha detto in un discorso. Il segretario ha aggiunto inoltre che i governi non dovrebbero restare indifferenti alla politica sui tassi di cambio e alla politica finanziaria in generale. “I Governi non possono restare indifferenti e devono assumersi le proprie responsabilità nel settore della politica sui tassi di cambio e, più in generale, nelle politiche finanziarie”, ha aggiunto. Due giorni fa Lagarde ha detto di non aspettarsi che le turbolenze dei mercati abbiano gravi conseguenze sulla crescita dell’Europa, ma anche di sperare che la Bce agisca saggiamente e tenga conto della moderata inflazione nel prendere decisioni di politica monetaria. Il ministro ha detto che è difficile stabilire se le turbolenze finanziarie siano giunte a termine, ma aggiunto di non aspettarsi che l’economia francese o quella europea ne siano colpite come quella Usa. “Non credo che le imprese o i Governi sarebbero entusiasti” di un rialzo dei tassi, ha detto. “La Bce è un corpo indipendente che deciderà a tempo debito e con saggezza, spero, sulla base dei fattori macroeconomici validi per l’intera zona euro e in relazione a cosa sta succedendo nei mercati finanziari e sulla base di un’inflazione molto sotto controllo”, ha affermato Lagarde. Il ministro ha precisato anche che la Francia non è l’unica a essere preoccupata per il vantaggio competitivo ottenuto da Cina e Giappone a causa dei tassi di cambio delle rispettive valute. “Anche altri Paesi sono preoccupati per il vantaggio competitivo che, per esempio, Giappone e Cina hanno ottenuto grazie al livello delle proprie valute”, ha detto Lagarde. Il ministro ha aggiunto che Parigi è stata ingiustamente dipinta come l’unico Paese della zona euro ad avere una sua idea sulla politica della Bce o a protestare per il tasso di cambio della moneta unica. “Spesso siamo dipinti come quelli che urlano che la Bce dovrebbe fare questo o quello o che l’euro è troppo alto o che è di ostacolo, ma è una medaglia a due facce”, ha sottolineato.