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Francia, Gallois: Airbus, esuberi in vista.

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Un giorno dopo aver assunto anche l’incarico di vertice nella controllata Airbus, il copresidente di Eads, Louis Gallois, avverte che la casa aeronautica avrà “dolorose” perdite di posti di lavoro dopo i rinvii del programma A380 e il conseguente profit warning. Intanto il presidente russo, Vladimir Putin, dice che “personalmente sono favorevole” a un aumento della quota russa nel capitale del gruppo aerospaziale, precisando tuttavia che la precondizione a un investimento più marcato in Eads è l’accettazione della Russia come un reale partner. Tornado in Francia, “ci saranno tagli di addetti”, sono le parole usate da Gallois, intervistato alla radio Europe 1. Il manager sostituisce due giorni fa Christian Streiff, arrivato soltanto tre mesi fa in Airbus, immediatamente dopo lo scoppio del caso superjumbo, ma resta co-head di Eads. I sacrifici del riassetto Airbus dovranno essere divisi equamente tra Francia e Germania, afferma il nuovo amministratore delegato, che definisce un po’ “barocca” la struttura del gruppo e esprime l’opinione che una maggiore integrazione sarà studiata, ma che ci vorranno parecchi mesi per arrivarci. Gallois, che nega dissensi tra Parigi e Berlino sui piani del costruttore aeronautico, aggiunge anche che la debolezza del dollaro svantaggia la casa verso l’arcirivale statunitense Boeing, che due anni fa viene superata come leader mondiale. Il vertice promette che la decisione definitiva sul nuovo aeromobile A350, un altro progetto messo a rischio dalla crisi, sarà presa nelle prossime settimane. Il titolo Eads reagisce bene in Borsa alle dichiarazioni di Gallois. Il gruppo aerospaziale franco-tedesco Airbus definisce comunque “premature” le indiscrezioni stampa su un possibile taglio di 10mila posti di lavoro. Attualmente il gruppo impiega 55mila persone. “Non posso confermare il dato, qualsiasi dato è prematuro”, afferma una portavoce commentando un articolo pubblicato sul sito Internet del quotidiano finanziario La Tribune, che cita una “fonte vicina al gruppo aerospaziale”. La Tribune precisa che i tagli sarebbero distribuiti nel corso di vari anni e non comporterebbero licenziamenti. Secondo il quotidiano, Airbus potrebbe chiudere alcuni dei sedici stabilimenti in Europa. Il piano di rilancio di Airbus proposto dalla gestione precedente (denominato “Power 8”) comincerà “immediatamente” con la “soppressione di posti di lavoro” e l’esame della “questione dei siti”, sotolinea infatti Gallois nel corso dell’intervista radiofonica. In ogni caso, aggiunge Gallois, la soppressione dei posti e la riorganizzazione della catena produttiva verranno effettuate “dopo parecchi mesi di lavoro” e all’insegna “del dialogo e dell’equilibrio”. L’altro co-presidente di Eads, Arbaud Lagardere, dichiara ieri che semplificare la governance di Airbus “era una necessità” che attendeva da tempo. “Ho una fiducia totale nell’avvenire di Eads e di Airbus”, sottolinea Lagardere, che è assieme a DaimlerChrysler l’azionista industriale della casa madre del costruttore europeo. Lo stato francese è azionista al 15 per cento di Eads. La casa madre di Airbus è controllata pariteticamente dai francesi (Stato più Lagardere con il 7,5 per cento) e dai tedeschi (DaimlerChrysler) con il 22,5 per cento. Gallois si incontra ieri con i rappresentanti sindacali e con i dirigenti di Airbus a Tolosa per discutere dell’esecuzione del piano Power 8. Il ministro delle Finanze francese, Thierry Breton, riceve garanzie che il riassetto di Airbus sarà questione di mesi e sarà realizzato solo dopo che la capogruppo Eads avrà ascoltato manager e dipendenti, ma assicura che lo Stato non cederà quote.