(9Colonne) – Parigi, 8 mar – In Francia l’autore di una ripresa amatoriale che ritrae un atto di violenza potrebbe essere condannato a un anno di prigione o a una multa di 75 mila euro, pene in qualche caso superiori a quelle previste per il responsabile della violenza stessa. Questo il paradosso che si è venuto a creare in seguito al via libera dato dal Consiglio costituzionale alla legge che punisce chi, non essendo giornalista professionista, filma o diffonde immagini violente. Secondo la nuova norma rischia l’arresto chi filma episodi di violenza commessi dalla polizia, o gli operatori dei siti internet che pubblicano le immagini. Ma non è finita qui: il governo di Parigi ha infatti proposto anche un sistema di certificazione per siti internet, blog, operatori di telefonia mobile e web provider, che li identifichi come “fonti di informazione ufficiale” nel rispetto di alcune regole prefissate. Un sistema criticato aspramente dall’associazione Reporter Senza Frontiere.
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