Seduta in forte rialzo per il titolo della catena alberghiera francese Accor, spinto dalle voci di interesse del private equity. Accor ha toccato il nuovo massimo dell’anno a 75,32 euro. A spingere le quotazioni sono state le voci di mercato riguardanti un’offerta di buyout da parte di Kohlberg Kravis & Roberts (Kkr). Al termine delle contrattazioni, l’Autorité des Marchés Financiers (Amf), ovvero la Consob francese, ha reso noto che i fondi di investimento Colony Capital, attraverso il fondo lussemburghese ColTime controllato da ColLife, hanno in mano oltre il 10 per cento del capitale di Accor. La soglia è stata sfondata il 3 luglio scorso, in seguito alla conversione di obbligazioni. ColTime si è impegnato a non aumentare ulteriormente la partecipazione e a non lanciare un’offerta pubblica nei prossimi sei mesi. Fra le eccezioni che farebbero venir meno l’impegno di non lanciare un’Opa, peraltro, Colony cita la presentazione di un’altra offerta sulla catena alberghiera, un disaccordo con il board o una modifica dell’azionariato del gruppo. In precedenza, il titolo Accor ha corso sulle voci di offerta da parte di Kkr. Secondo alcuni trader, il colosso del private equity potrebbe offrire 80 euro per azione. La settimana scorsa, Blackstone ha siglato un accordo da 20 miliardi di dollari per rilevare la catena Hilton Hotels, scatenando la speculazione su prossimi buy-out nel settore alberghiero. Colony ha investito un miliardo di euro in Accor nel maggio 2005. La società d’investimento, che il 6 giugno scorso ha acquistato la libica Tamoil per 4 miliardi di euro, fa capo a Tom Barrack, americano di origine libanese noto in Italia per gli investimenti immobiliari in Costa Smeralda.
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