Airbus Sas, colosso mondiale nell’aeronautica civile, annuncia che intende tagliare 10 mila posti di lavoro nell’arco dei prossimi quattro anni, per ridurre i costi di 2,1 miliardi di euro l’anno entro il 2010. Lo rende noto l’amministratore delegato Louis Gallois nel corso di un briefing presso la sede del gruppo, a Tolosa. Airbus assumerà oneri per 680 milioni di euro sul bilancio del primo trimestre a fronte degli esuberi. Per uscire dalla crisi determinata dai ritardi nelle consegne del superjumbo A380, il gruppo intende inoltre cedere alcuni impianti, oppure trovare dei partner, dichiara Gallois. Airbus impiega attualmente 56.400 addetti presso 17 siti in Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna. In Francia, verranno eliminati 3.200 posti di lavoro in fabbrica, rispetto a un organico attuale di 17.600 addetti. Verranno inoltre tagliati 1.100 posti di lavoro presso la sede centrale del gruppo a Tolosa, che oggi ha un organico internazionale di 4.700 addetti. In Germania verranno eliminati 3.700 degli attuali 20.800 posti di lavoro. In Gran Bretagna gli esuberi ammonteranno a 1.600, mentre in Spagna saranno 400. Airbus punta inoltre a vendere tre impianti – Laupheim, St. Nazaire-Ville e Varel – e a trovare partner per tre stabilimenti: Filton in Gran Bretagna, Nordenahm in Germania e Meaulte nella Francia settentrionale. European Aeronautic, Defence & Space Co., cui Airbus fa capo, prevede di accumulare perdite per 4,8 miliardi da qui al 2010, a seguito del ritardo di almeno due anni nelle consegne dell’A380, che può ospitare 555 passeggeri. Airbus punta ai risparmi per poter finanziare lo sviluppo di un nuovo modello di grosse dimensioni, in grado di sfidare sul mercato il Dreamliner 787 di Boeing Co.
g.c.