Società

Fornero minaccia sanzioni per uso improprio della flessibilita’

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Roma – “Vogliamo introdurre sanzioni e controlli per l’uso improprio delle forme di flessibilita’ e del lavoro autonomo in forme subordinate”.

Lo ha detto il ministro del lavoro, Elsa Fornero nel suo intervento all’incontro con le parti sociali spiegando che – secondo quanto si apprende – “ci sono troppe partite Iva, ma occorre evitare discontinuita’ e che migliaia di lavoratori finiscano in nero”.

Il ministro del Welfare ha precisato poi che la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali difficilmente potrà entrare in vigore prima di 18 mesi.

E’ iniziato in mattinata a Palazzo Chigi il summit tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Si tratta del terzo vertice sulla riforma: per l’esecutivo sono presenti il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, e il viceministro al Lavoro, Michel Martone.

Assente, invece, il premier Mario Monti che, ieri, ha assicurato che la riforma si farà anche se non ci sarà un accordo con le parti sociali.

A guidare la delegazione di Confindustria è il presidente, Emma Marcegaglia, accompagnata dal direttore generale Giampaolo Galli, mentre per Rete Imprese Italia c’è il presidente di turno, Marco Venturi. Sono inoltre presenti i vertici dell’Abi, con il presidente Giuseppe Mussari, e dell’Ania.

Sul fronte sindacale, sono seduti attorno al tavolo il leader della Cgil, Susanna Camusso, il numero della Cisl, Raffaele Bonanni, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, e il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella.

Per l’International Herald Tribune la reazione alle parole di Monti sull’addio al posto fisso in Italia “è stata furiosa, bipartisan e intergenerazionale”. Questo si spiega con le difficoltà che si incontrano sul mercato del lavoro, dove cresce la disoccupazione giovanile.

Ma anche con un dato culturale, che tocca un nervo scoperto in molti paesi europei “pronti a deridere, per bocca dei loro politici, il modello anglosassone come crudele” anche di fronte alle indicazioni degli economisti sui pregi della flessibilità.

“C’è qualcosa che dovete dire al Governo rispetto al lavoro che avete fatto da venerdì ad oggi?”. Così ha esordito Fornero rivolgendosi alle parti sociali in apertura del terzo incontro sulla riforma del lavoro.

Secondo le ultime stime, le aziende “interessate” dall’articolo 18 sono solo il 3%. Quasi due lavoratori su tre, invece, sono tutelati da questo provvedimento. La cifra è stata calcolata dalla Cgia di Mestre, secondo cui su poco più di 5.250.000 imprese presenti in Italia, solo 156.500 circa hanno più di 15 addetti.

Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, invece, il 65,5% è “coperto” dall’articolo 18. In pratica, su quasi 12 milioni di operai ed impiegati presenti nel nostro Paese, quasi 7.800.000 lavorano alle dipendenze di imprese con più di 15 dipendenti, soglia oltre la quale si applica l’articolo 18.