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FOREX: SORPRESA DA SINGAPORE. QUANDO TOCCHERA’ ALLA CINA?

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(WSI) –Per chi sta sull’azionario ed è investito nel settore dei trasporti aerei non dev’essere un bel momento con le problematiche giunte dall’eruzione del vulcano islandese, le cui nubi sono abbastanza dense di particelle da bloccare i motori degli aerei commerciali.

Per fortuna noi siamo sul mercato FX, ma anche noi abbiamo le nostre gatte da pelare: è arrivata una rivalutazione a sorpresa da parte delle autorità di Singapore (UsdSgd è il cambio da guardare in piattaforma).

La decisione è stata presa dopo il dato sulla crescita economica è uscito a +32% nel primo trimestre 2010, con una produzione industriale in crescita del 139% sulla base dei prodotti elettronici e biomedici.

Questi dati puntano ad un tasso di inflazione ancora controllabile ed è per questo che la Monetary Authority of Singapore ha deciso di calmierare la situazione con la rivalutazione (ricordiamo che il SGD fluttua in una Monitoring Band non dichiarato al pubblico).

Ovviamente i mercati non si sono fermati a questa constatazione e la domanda “naturale” è: la Cina seguirà questo trend? La Cina ha registrato una crescita del Pil del 12% nel primo trimestre, il ritmo più veloce da 3 anni a questa parte e quindi piuttosto che chiederci se rivaluterà lo yuan, ha più senso chiederci quando.

Tornando alla cronaca made-in-USA, i jobless claims ieri sono usciti peggio delle attese (484k) e quindi la cautela della Fed pare essere la giusta via da percorrere, in quanto ci vorrà una ripresa economica più stabile prima di vedere effetti benefici sull’occupazione (ricordiamo che JP Morgan ha cercato di infondere fiducia nel mercato con il suo report qualche giorno fa dove s’è allontanato dalle dichiarazioni solitamente bilanciate ed è uscito con una dichiarazione fortemente positiva).

Empire State e Philadelphia Fed, due indici manifatturieri, sono usciti meglio delle attese e la domanda di Treasuries (il Tics report) è aumentata. Quindi ci sono comunque raggi di luce che penetrano tra i grattacieli di New York.

Non ci dilunghiamo troppo sulle discese dell’euro di ieri, che era un fatto ineluttabile per via delle preoccupazioni continue sulle relative posizioni fiscali che dalla Grecia ora si sono estese alla Spagna e al Portogallo. Oggi comunque vediamo subito dati europei con la Bilancia Commerciale ed i Prezzi al Consumo in uscita alle 11 AM, mentre questo pomeriggio abbiamo prima gli Housing Starts USA e poi l’indice di fiducia del Michigan.

Passiamo all’analisi tecnica andando ad analizzare subito la ripresa di forza del dollaro nei confronti della moneta unica. La rottura della trendline che congiunge i minimi in crescita dallo scorso 8 aprile individuata nel Morning Adviser di ieri, ha portato al raggiungimento del primo obiettivo individuato, 1.3550, andandosi a spingere anche a 1.35203, che ora viene identificato come supporto di breve periodo, che dev’essere violato per poter vedere il raggiungimento di 1.3440, che come detto rappresenta il 61.8% di ritracciamento del movimento di salita analizzato.

Dopo il consolidamento avvenuto sopra il nuovo livello di supporto, in caso di mancata rottura di quest’ultimo, gli obiettivi non sarebbero ambiziosi, se non dopo il superamento di 1.3585, che potrebbe spingere la quotazione nell’ambito del 36 figura, ma senza spingersi oltre.

Passando al UsdJpy, la discesa di stanotte, avvenuta durante la sessione asiatica negativa (Nikkei a -1.57%), è andata a far segnare un pattern che può essere considerato come un doppio minimo, in quanto la prima volta si è toccato 92.564, mentre adesso 92.582.

Questo rappresenta il livello di supporto contenitivo del movimento di rivalutazione dello yen nei confronti del greenback. L’area 93.50/70 è quella da tenere, senza dubbio, in osservazione per quanto riguarda un’eventuale risalita del cambio.

Se osserviamo un grafico orario del Cable (Sterlina inglese vs Dollaro americano), notiamo come la media mobile esponenziale a 100 periodi (1.5418) stia funzionando particolarmente bene come supporto dinamico del movimento rialzista che sta interessando il pound, ormai dallo scorso 8 aprile.

Se tale livello dovesse tenere, si punta 1.5500, mentre in caso di rottura 1.5380 diventerebbe il punto critico da osservare (individua un supporto statico molto importante per la continuazione dell’apprezzamento della divisa inglese).

Concludiamo con il cambio UsdChf in quanto il supporto a 1.05 figura ha tenuto egregiamente, che ha mantenuto intatto il trend primario, che rimane tuttora di ripresa.

Come detto, questo scenario si è venuto a creare congiungendo i passati minimi crescenti del cambio, successivamente al minimo visto il 26 novembre scorso a 0.9910 e sembra che ci sia ancora il pericolo di vedere un’inversione di marcia da parte del franco svizzero, che potrebbe avere come obiettivi 1.0430 ed i successivi a 1.0340 e 1.0130. Pensiamo che comunque per oggi tale rottura non avverrà e ci si potrebbe mantenere anche al di sotto di 1.0615.

*Questo documento e’ stato preparato da FXCM Forex Capital Markets. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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