Legnano – Giornata particolare, così come tutta la settimana che abbiamo vissuto sul mercato valutario. I movimenti ci sono stati ma non abbiamo notato nulla di particolare soprattutto sul mercato dei cambi. I movimenti infatti non sono stati in grado di spostare gli equilibri di medio periodo, per cui, come sempre, ci dobbiamo affidare all’analisi tecnica che prescinde da tutto quello che ha a che fare con l’analisi fondamentale.
Se vogliamo, come sempre, cercare di capire come i fondamentali impattino sull’economia globale, ci troviamo di fronte a scenari che lasciano il tempo che trovano. Il tema principale che vorremmo analizzare e di cui abbiamo già ampiamente parlato in passato (recente, a dire il vero), sono le mosse di politica monetaria che la Fed e la BCE stanno portando avanti.
Risulta inutile al momento andare ad analizzare nuovamente tutte le implicazioni che potrebbero derivarne, in quanto le aspettative del mercato stanno già scontando tutti gli “eventuali” problemi. Paradossalmente, pur conoscendo la situazione americana e non ultima, quella europea, sembra che il mercato si vada a muovere senza logica. E di fatti, se inquadrato nella maniera corretta, è proprio così.
Due settimane fa eravamo vicini a 1.5000 e tutto questo ha fatto sì che gli investitori cominciassero ad interrogarsi circa la possibilità che la moneta unica potesse arrivare a segnare i massimi che abbiamo visto nel recente passato intorno a 1.6000. Da allora invece, il mercato ha cominciato a scendere in maniera impietosa, sostanzialmente senza nessuna logica fondamentale.
Questo rafforza in noi l’idea che, essendo quello che trattiamo noi un mercato over the counter (OTC), l’analisi tecnica rappresenta un’occasione veramente importante per andare ad applicare sul mercato reale, le proprie strategie.
Dal punto di vista macroeconomico non attendiamo nessuna novità particolare, per cui stiamo andando ad affrontare una giornata sostanzialmente tranquilla, in cui i movimenti di mercato, non inficiati da nessun tipo di manipolazione o di fraudolenza, riveleranno le proprie intenzioni.
Concludiamo la settimana con la sezione tecnica cominciando dall’EurUsd. Come si può notare dal grafico, sta continuando la tendenza di breve evidenziata ieri. Il supporto passa a 1.4250, livello che se violato aprirebbe la strada verso 1.4150 ma che se dovesse tenere sarebbe propedeutico al raggiungimento di 1.4375, dato dal 38.2% del ritracciamento di Fibonacci.
UsdJpy che si trova ancora stabile sopra 81.00, che risulta essere il supporto di breve periodo. Dopo il tentativo di rottura di 82.00 visto ieri, 82.757 ed 83.15 sembrano essere i livelli obiettivo e di resistenza per oggi. Per quanto riguarda il cable, 1.6240 rappresenta il livello di resistenza coincidente con il 61.8% di ritracciamento d 1.5950 a 1.6750. In caso di rottura a rialzo crediamo si possa rivedere area 1.6400, mentre in caso di mantenimento del trend di breve ribassista innescatosi dopo i brutti dati macro e le minute della BoE, crediamo ci si possa riportare in area 1.6100.
Per quanto concerne l’EurJpy, il piccolo trend rialzista di breve che si è venuto a creare potrebbe riportare la quotazione in area 117.50, dove si trovano dei punti importanti di resistenza dati da zone di congestione precedenti, individuabili da un grafico con time frame inferiore alla giornata.
EurGbp che trova i suoi supporti in area 0.88 figura e che potrebbe terminare la giornata senza grossi sbalzi. 0.8850 rappresenta l’importante resistenza di breve da essere superata per rivedere 0.8900.
Terminiamo come sempre con il franco svizzero, che contro dollaro americano potrebbe vivere un trading range tra 0.8800 e 0.8900, allargabile fino a 0.8950 e 0.8765, con una bassa probabilità di vedere rotti questi livelli, mentre contro euro ci siamo riportati sopra l’1.2600, che quindi ci fa riconsiderare l’area all’interno della quale lavorare, tra 1.26 figura e 1.2700.
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