Milano – Fondiaria-Sai sotto i riflettori, nel giorno in cui il consiglio di amminisrazione si riunirà per deliberare molto probabilmente un aumento di capitale di 750 miliardi di euro. Il titolo sale del 3,5%.
L’operazione partirebbe a febbraio e, rappresentando più del doppio dell’attuale capitalizzazione di mercato di FonSai, porterebbe a una diluizione di Premafin, la holding della famiglia Ligresti, intorno al 10%.
“Ci aspettiamo quindi un overhang molto consistente visto che gli azionisti saranno chiamati a triplicare l’ammontare dell’investimento in portafoglio”, prevedono gli analisti di Equita (rating hold e target price a 1,82 euro confermati sul titolo). L’aumento avrà però un effetto positivo sul Solvency I pari a circa 35/40 punti. A fine settembre il Solvency I della compagnia era pari al 111% inclusivo dell’effetto del Milleproroghe (+17%) che permette alle compagnia la sterilizzazione delle perdite su bond governativi Ue.
L’ammontare dell’operazione per gli esperti di Equita lascia comunque presagire la necessità di ulteriori e significative svalutazioni di asset (si parla di un miliardo di euro)e rafforzamento delle riserve che verranno decisi con il bilancio 2011. Post aumento di capitale gli analisti di Intermonte si aspettano che Fondiaria Sai possa riportarsi a una situazione di riequilibrio patrimoniale e credono che ci sarà un totale cambiamento dell’azionariato di riferimento. Secondo altre indiscrezioni, nel capitale della compagnia potrebbero entrare nuovi soci, tra questi c’è anche il Fondo di Investimento Strategico Nazionale.
“Scegliamo un atteggiamento prudente su FonSai in attesa che venga definita l’operazione di rafforzamento patrimoniale e si chiarisca chi svolgerà il ruolo di azionista di riferimento”, affermano gli analisti della sim. Tra l’altro scade oggi il termine ultimo dato da Gavio a FonSai e Atlantia (Milano: ATL.MI – notizie) (+0,49% a 12,35 euro) per accettare la proposta di acquisto delle rispettive quote in Igli a un prezzo di 3,6 per azione.
Nel caso in cui FonSai dovesse accettare l’offerta, Gavio salirebbe al 20% di Impregilo (Xetra: A0ET41 – notizie) (+0,42% a 2,37 euro) contro il 15% detenuto da Salini. Indipendentemente dalla decisione che verrà presa oggi, gli analisti sono convinti che il gruppo si avvii verso la separazione tra attività concessionarie e quelle nel settore costruzioni.