Il mercato attuale sottolinea l’importanza della diversificazione nelle strategie d’investimento.
“E’ ora di prendere in seria considerazione i fondi di crescita che nessuno vuole – ha suggerito Paul Schatz a capo degli investimenti di Beneficial Capital – Non c’e’ ragione comunque di ignorare gli high-tech al 100%”.
Secondo la societa’ di rating dei fondi Morningstar, i fondi investiti in societa’ ad alta capitalizzazione e ad alta crescita hanno perso mediamente il 37,2% negli ultimi 12 mesi, contro la perdita del 39,5% dei fondi in midcap e quella del 62,1% dei fondi high-tech.
Gli investitori, secondo il Wall Street Journal non dovrebbero soffermarsi sull’andamento a breve termine, ma analizzando i dati a uno e a tre anni scovare i fondi migliori.
Alcuni, infatti, hanno registrato risultati positivi non perdendo di vista le valutazioni – non solo decidendo quali titoli acquistare, ma anche quando vendere – e diversificando tra i vari settori.
Tra questi il fondo Smith Barney Aggressive Growth che e’ riuscito l’anno scorso a guadagnare il 19% grazie a titoli della sanita’ acquistati negli anni ottanta.
La strategia da cassettista applicata dal gestore Richie Freeman ha fatto registrare negli ultimi cinque anni una media annua del 24,5%.
Freeman, pur non prevedendo una ripresa veloce del mercato, si sta preparando e ha aumentato leggermente la sua posizione in semiconduttori.
Anche Andrew Stephens del fondo Artisan Mid Cap – che nonostante la perdita dell’11,8% degli ultimi 12 mesi e’ mediamente in crescita del 27,5% per ognuno degli ultimi tre anni – punta sulla diversificazione. La partecipazione nei settori energetico e assicurativo hanno cosi’ tamponato in larga parte le perdite del portafoglio, valutato $1 miliardo.
Saul Pannell del fondo di crescita Hartford Capital Appreciation ha evitato di essere colpito duramente dal crollo del mercato – il fondo da $3 miliardi ha perso quest’anno il 14%, ma in media negli ultimi tre anni ha guadagnato il 16,5% – mettendo in portafoglio titoli a bassa valutazione generalmente seguiti dai gestori di fondi ‘value’.
Pannell ritiene che il mercato abbia gia’ perso abbastanza e sta aumentando le sue posizioni in titoli high-tech, quali Qualcomm (QCOM – Nasdaq) e in biotecnologia.
Molti investitori scelgono di fuggire dall’high-tech, ma per chi ama il rischio i fondi tecnologici offrono alti guadagni a lungo termine.
Fidelity Select Electronics che investe essenzialmente in titoli dei semiconduttori, ad esempio, durante gli ultimi 10 anni e’ stato il miglior fondo in assoluto, registrando un guadagno medio del 28,9%.
“L’anno prossimo, appena l’economia si rafforzera’, il settore dei semiconduttori dovrebbe essere il primo a muoversi”, ha anticipato il gestore Brian Hanson; “naturalmente ci si chiede quando avverra’”.
Anche Rod Berry del fondo RS Information Age punta su un buon andamento dei semiconduttori e ha aumentato la sua posizione in titoli del comparto insieme ai titoli di hardware di computer.
Il suo fondo, pero’, ha perso l’anno scorso circa la meta’ degli altri fondi high-tech muovendosi verso la liquidita’. Anche oggi il fondo detiene circa il 30% del portafoglio in posizioni liquide.