Società

FONDI: I GESTORI MIGLIORI PUNTANO AI FONDAMENTALI

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Alcuni fondi di investimento USA hanno ottenuto delle performance davvero eccezionali, anche nell’ultimo anno, che e’ stato invece molto traballante per i mercati azionari.

In molti casi, quindi se non si conoscono approfonditamente i titoli su cui si vuole investire, conviene affidarsi a gestori esperti, acquistando ad esempio quote di fondi, accuratamente selezionati. D’altra parte, i tempi in cui si poteva investire alla cieca sui titoli tecnologici sono ormai lontani e diviene molto importante conoscere i fondamentali delle societa’.

Ira Unshuld, gestore di Shroder Ultra Fund, ha ottenuto la migliore performance nel 2000 tra tutti i fondi americani, con un +84,22%, intuendo che i titoli tecnologici sarebbero precipitati.

Il fondo ha investito il 15,9% nel settore salute (sanitario, farmaceutico), che tende a rimanere al di fuori delle turbolenze del mercato e dove le societa’ mediamente registrano utili consistenti.

Unshuld si e’ pero’ tenuto fuori dai titoli biotech, perche’ al momento non fanno utili e le cui prospettive di sviluppo sono incerte.

Cosi’ come e’ uscito dal settore energetico, dove i prezzi delle azioni hanno gia’ percorso molta strada.

Quest’anno, inoltre, ha aumentato la componente liquida, portandola al 25% dal 20% di inizio anno. Storicamente la liquidita’ e’ stata mantenuta tra un minimo del 10% ed un massimo del 30%.

Se spostiamo l’orizzonte temporale da uno a cinque anni, il fondo che ha riportato i migliori risultati diventa Calamos Growth Fund, gestito da Nick Calamos e John Calamos.

Il fondo ha garantito un rendimento del 30,2% l’anno negli ultimi cinque anni. Se consideriamo comunque gli ultimi 10 anni il rendimento rimane di tutto rispetto, con un 22,1% l’anno.

I Calamos credono molto nelle potenzialita’ del settore del gioco d’azzardo, dove hanno recentemente aumentato l’esposizione, investendo il 13% delle risorse del fondo.

Una societa’ di questo settore, Alliance Gaming (ALLY – Nasdaq), che produce appunto macchine per il gioco d’azzardo, e’ stata inserita in portafoglio a $9 all’inizio dell’anno e lo scorso venerdi’ quotava $38, diventando la societa’ principale del fondo.

Calamos ha anche aumentato il suo investimento in International Game Technology (IGT – Nyse), produttrice di slot machines.

Altre societa’ in cui il fondo crede sono quelle che offrono consulenza nel settore tecnologico, come i2 Technologies (ITWO – Nasdaq). I Calamos hanno inoltre puntato con decisione su H&R Block (IGT – Nyse), societa’ che fornisce consulenza nella dichiarazione dei redditi e che e’la seconda societa’ del fondo, e su Activision (ACTI – Nasdaq), societa’ che produce videogiochi, sulla quale e’ stato incrementato l’investimento.

E’ stata invece ridotta in modo consistente l’esposizione sul settore energetico. La liquidita’ e’ salita al 5,6%, contro una media storica del 2%.

Il fondo che invece si e’ distinto maggiormente, prendendo un orizzonte temporale di dieci anni e’ Seliman Info and Communications Fund, gestito da Paul Wick, che ha ottenuto una performance media annua del 24,31%.

Nonostante nel nome del fondo compaia la parola communications, Wick preferisce tenersi a distanza dal settore delle comunicazioni in generale e piu’ specificatamente da titoli come PMC Sierra (PMCS – Nasdaq), Broadcom (BRCM – Nasdaq) e Applied Micro Cicuits (AMCC – Nasdaq), che, a suo parere, non hanno fondamentali tali da poter prevedere una risalita nel breve termine.

Wick ha anche venduto meta’ delle societa’ che producono le infrastrutture per il settore semiconduttori, come Novellus Systems (NVLS – Nasdaq).
Al loro posto sono state introdotte quelle societa’ fanno regolarmente utili.

Uno dei titoli preferiti e’ Lamar Advertising (LAMR – Nasdaq), su cui e’ investito il 4,2% del fondo e segue solo Microsoft (MSFT – Nasdaq), che pesa per un 5%.

Altre societa’ su cui e’ stata posta molta fiducia sono Symantec (SYMC – Nasdaq) (3,7%) e Autodesk (ADSK – Nasdaq), entrambi titoli tecnologici.

Anche in questo caso caso la liquidita’ e’ piu’ alta rispetto alla media storica: 10% contro il 2-5%.