
Milano – Mps accelera al ribasso arrivando a cedere alle 15 ora italiana più del 5% a 0,378 euro. I volumi scambiati sul titolo sono pari a quasi 270 milioni di azioni, al di sopra della media quotidiana, che nell’ultimo mese è stata pari a 255 milioni.
Sui mercati, si accavallano le indiscrezioni secondo cui la vendita in blocco di una parte del capitale detenuta dalla Fondazione MPS è alle porte. Il quotidiano La Stampa parla di voci secondo cui la Fondazione potrebbe cedere fino al 15,5% di Rocca Salimbeni sul mercato.
La Fondazione Mps ha raggiunto venerdì scorso un accordo con un pool di banche sulla liberatoria per la vendita delle azioni dell’istituto di credito senese. Nuovi rumor riportati da MF-Dow Jones e trapelati nelle ultime ore affermano che l’accordo tra la Fondazione da un lato e Credit Suisse e Mediobanca dall’altro per la ripartizione dei proventi della cessione della quota è quasi vicino. E in queste voci che si susseguono spunta di nuovo il nome dell’ex numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo, che potrebbe diventare nuovo presidente.
Sta di fatto che il mercato guarda al peso che una vendita in blocco di una quota del 15,5% potrebbe avere sulle quotazioni del titolo. E lo scenario di incertezza, caratterizzato da rumor e da nessuna conferma o smentita, ha portato il titolo a essere sospeso anche per eccesso di ribasso.
Scrive MF-Dow Jones: “l’ente di palazzo Sansedoni ha raggiunto un accordo con il pool di 11 banche esposte per 525 milioni di euro sul piano di rientro dall’esposizione. Adesso la trattativa dovrebbe riguardare Mediobanca e Credit Suisse (esposte per 490 milioni). “L’accordo con le banche permetterebbe il via alla cessione di una quota della Fondazione nella banca fino al 15%”, spiega Equita nella nota odierna.
E’ intanto di ieri sera la notizia della cessione da parte di MPS alla Regione Toscana della quota detenuta in Aeroporto di Firenze, pari al 4,8% del capitale sociale. L’amministrazione regionale ha sborsato circa 4,8 milioni di euro per l’acquisto della partecipazione, ovveroa 11 euro ad azione con una maggiorazione di circa il 20% rispetto alla quotazione di mercato.
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