Le prospettive di crescita mondiali restano positive anche secondo gli ultimi indicatori e la stabilita’ finanziaria internazionale dovrebbe mantenersi su prospettive ”favorevoli”: i rischi di una pressione inflazionistica e un quadro economico negli Usa meno positivo potrebbero tuttavia rappresentare dei rischi.
In particolare gli Stati Uniti potrebbero segnare un rallentamento dello sviluppo, con potenziali ripercussioni sul pil mondiale, mentre il riallineamento del dollaro alle altre principali valute internazionali potrebbe in futuro essere meno disordinato rispetto a quanto avvenuto finora.
La fotografia dei mercati finanziari e’ stata scattata dal Fondo monetario internazionale nel suo rapporto sulla stabilita’ finanziaria contenuto nel World Economic Outlook, che sara’ diffuso nei prossimi giorni in occasione dell’appuntamento annuale del Fmi e della Banca Mondiale.
Nel recente passato – osservano i tecnici dell’Istituto di Washington – i mercati finanziari hanno dimostrato una ”sorprendente” capacita’ di resistenza agli shock che si sono susseguiti e la politica monetaria nelle principali aeree economiche avanzate del pianeta ha evitato volatilita’ e impatti troppo negativi, ma per il futuro bisognera’ fare maggiore attenzione ai rischi potenziali, tra i quali restano in primo piano anche le tensioni geopolitiche, che potrebbero avere un impatto negativo sul prezzo del petrolio, e gli squilibri di bilancio ancora presenti. L’ordinato deprezzamento del biglietto verde fin qui garantito – sottolinea quindi il Fmi – potrebbe essere compromesso da un ulteriore apprezzamento delle valute dell’Asia e da un speculare debolezza manifestata dalle divise non asiatiche.
Sempre in riferimento alla moneta statunitense, infine, il Fondo sottolinea come nelle casse dei Paesi emergenti si stata trasferita una gran quantita’ di dollari: una svalutazione troppo repentina potrebbe di conseguenza avere effetti molto negativi. Da tenere sotto controllo, per governarlo nel modo migliore, e’ anche il prevedibile ridimensionamento del mercato immobiliare, soprattutto negli Usa, mettono in guardia gli analisti dell’organismo internazionale. Per queste ragioni il Fmi raccomanda ai Governi politiche a sostegno degli aggiustamenti necessari sia dal lato del risparmio sia degli investimenti.