(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro tassi di mercato in rialzo in un contesto di calo dei listini azionari. Andamento contrastato per i titoli degli paesi periferici con il mercato sempre molto selettivo: spread in allargamento per Irlanda e Portogallo a fronte di un andamento opposto per Italia e Spagna.
Il rialzo dei tassi di mercato tedeschi potrebbe essere stato causato dall’ampia offerta arrivata ieri sul mercato (e ben accolta) di bond francesi e spagnoli. Ben accolte le emissioni sia francesi sia soprattutto spagnole, queste ultime sui delicati comparti a 10 e 30 anni. Sul comparto decennale il decennale tedesco ha raggiunto il 2,5% con volumi medio/alti sul relativo bund future e recupero dei titoli in asset swap, segnali questi ultimi dell’importanza del livello di tasso raggiunto.
Draghi, a capo del Financial Stability Board, ha dichiarato che il prossimo passo a livello di regolamentazione internazionale sarà l’implementazione di regole più rigide per le istituzioni finanziarie la cui eccessiva dimensione possa avere conseguenze per l’intero sistema nel caso di problemi. Tali banche dovranno avere una capacità di assorbimento delle perdite maggiore rispetto agli standard discussi lo scorso week end.
Secondo il Wsj, il Fmi non escluderebbe la possibilità di un aumento dei finanziamenti alla Grecia in caso di bisogno. Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla parte a lungo termine a fronte invece di tassi fermi sotto allo 0,50% sul comparto biennale. Quest’ultimo andamento è in parte collegato all’attesa che il Giappone possa reinvestire in T-note a breve termine parte dei dollari derivanti dai recenti interventi sul mercato valutario.
Sui mercati azionari si è assistito ancora alla continuazione del rialzo del comparto tecnologico, cui ha contribuito il recupero di Apple, sull’attesa di una favorevole accoglienza dell’iPad sul mercato cinese. Non sono mancati però contestualmente segnali contraddittori come ad esempio il sensibile calo dell’Indice Dow Jones Trasportation (-1,01%) su cui ha pesato la revisione al ribasso delle stime di utile per il trimestre in corso da parte di FedEx, il secondo spedizioniere Usa.
E’ stata invece ben accolta la trimestrale di Oracle, grazie ad un favorevole andamento soprattutto del fatturato che ha consentito un recupero nell’ordine di circa il 5% nell’after hour. Oggi l’attenzione sarà soprattutto sui dati sui prezzi al consumo, uno dei dati più importanti per l’eventuale inizio di un secondo round di easing quantitativo da parte di Bernanke.
Valute: euro questa mattina ben sopra 1,31. Il più importante fattore che spiega tale andamento è l’aspettativa di un secondo round di easing quantitativo da parte della Fed. Gli operatori, dopo i recenti interventi sul forex, stanno inoltre probabilmente dirottando sull’euro operazioni contro dollaro, in precedenza collocate sullo Yen.
La banca centrale cinese nel suo Financial Stability Report ha prontamente richiamato l’attenzione sui rischi che un rapido deprezzamento del biglietto verde (innescato eventualmente dalle decisioni Fed) possa innescare un contestuale rialzo delle materie prime. Nel breve il primo livello si colloca in prossimità di 1,3150 con target nei prossimi giorni ad 1,3250.
Sul fronte yen sono giunte reazioni negative dall’area Euro e dagli Usa relativamente all’intervento unilaterale di questa settimana. Juncker, a capo dei ministri delle finanze dell’area Euro, ha dichiarato di non essere soddisfatto dell’intervento, dichiarando che aveva chiesto alle autorità nipponiche di rinunciare.
Dodd, presidente del Senate Banking Committee, ha dichiarato esplicitamente che il Giappone ha rotto gli accordi internazionali. Nella notte il ministro delle finanze Noda ha difeso l’intervento dichiarando: “sono consapevole dei vari commenti, ma con l’attuale deflazione, la nostra economia si trova in una situazione difficile e non è desiderabile avere un apprezzamento prolungato dello yen”.
Sul mercato lo yen si è deprezzato vs euro con il cross arrivato sui massimi da 5 settimane in prossimità dell’area di resistenza 113-113,50. Verso dollaro il cross si colloca poco sotto la resistenza 86. Il deprezzamento dello yen è probabilmente in parte frenato dall’attesa di manovre addizionali da parte della Fed. Ricordiamo che il prossimo lunedì i mercati nipponici saranno chiusi per festività. Yuan cinese in prossimità dei massimi vs dollaro dopo che Geithner ha dichiarato che l’apprezzamento della valuta cinese è stato troppo lento e limitato.
Materie Prime: in calo gli energetici ad eccezione del gas naturale che ha guadagnato l’1,7%. Pesante il greggio Wti (-1,9%). In evidenza l’oro che oggi segna un nuovo record oltre i 1280$/oncia. L’argento sale ai massimi da 30 mesi. Positivi i metalli industriali ad eccezione del piombo (-1,6%). Tra gli agricoli in forte rialzo lo zucchero (+2,8%), in calo il grano (-1%).
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