(Teleborsa) – Natale gelato quest’anno ma non solo per il maltempo. A gelare infatti sono i consumi. E’ quanto risulta dalle prime indagini delle associazioni dei consumatori, che prevedono un crollo s due cifre degli acquisti natalizi, esortando l’avvio immediato dei saldi e “manovre strutturali” per rilanciare la domanda. Partirà infatti nei primissimi giorni del 2011 in tutta Italia la corsa ai saldi: inizierà il Sud il 2 gennaio (il Centro-Nord il 6 gennaio) per terminare il 10 gennaio in Aosta. Quanto alle previsioni, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia quest’anno spenderà poco più di 400 euro per abbigliamento ed accessori, per un totale di spesa di 6,2 miliardi di euro che va ad incidere per il 18% sul fatturato del settore. Alla luce delle stime negative sui consumi, le associazioni dei consumatori, hanno sottolineato la necessità di avviare i saldi subito. “L’andamento delle spese registrato in questi giorni, è stato ancora peggiore delle già negative previsioni che avevamo fatto alla vigilia di Natale” hanno dichiarato Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. La previsione dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori sulla spesa si aggirava intorno ai 5,5 miliardi di euro. Il primo consuntivo sui dati a campione raccolti dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori relativamente alla spesa effettuata in occasione del Natale, registra invece un ammontare che sfiora appena i 5 miliardi di euro. “Alla luce di un andamento simile si rendono più che mai urgenti misure tese a risollevare l’andamento dei consumi, a partire proprio, lo ripetiamo, dall’avvio immediato dei saldi. Operazione che, se avviata prima di Natale (come avevamo ripetutamente richiesto), forse, avrebbe potuto evitare questo disastro” hanno sottolineato ancora le associazioni aggiungendo che “oltre a ciò sono necessarie manovre strutturali, che, attraverso un sostegno ai bilanci delle famiglie a reddito fisso (attraverso una detassazione de 1200 Euro annui), rilancino la domanda interna e rimettano in moto un’economia che, purtroppo, è ancora lontana dal superamento della crisi”.