(Teleborsa) – Nel mirino del Fisco sono finte le società di charter nautico (noleggio di imbarcazioni in alcuni casi con personale di bordo). Gli 007 delle Entrate, nel corso dei controlli sulle attività stagionali, hanno individuato, in particolare in Liguria, Campania e Friuli Venezia Giulia, numerosi casi di società che, sotto le mentite spoglie di “Noleggio di mezzi di trasporto marittimo e fluviale”, coprivano invece il mero utilizzo personale delle imbarcazioni di lusso (in media natanti di più di 20 metri e di valore superiore a 1,5 milioni di euro) da parte dei diretti titolari. In campo per setacciare i litorali del Belpaese centinaia di investigatori dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta di società unipersonali, o con pochi soci riconducibili allo stesso ambito familiare, con minimo capitale sociale (10mila euro) che detengono un’unica imbarcazione in leasing, la cui reale attività non è rivolta al mercato ma è indirizzata al mero godimento del bene da parte dei diretti titolari. Infatti, il natante viene noleggiato esclusivamente ai soci o ad altre società che hanno la medesima compagine sociale. Le compagnie di charter intercettate, quindi, rappresentano società di comodo, utilizzate per celare il carattere elusivo dell’operazione e per abusare della forma giuridica societaria di noleggio. Ma quali sono i “vantaggi” di costituire una società di comodo? Dichiarare di svolgere l’attività di noleggio, anziché di possedere a titolo personale la medesima imbarcazione, infatti, permette di ottenere numerosi vantaggi di natura fiscale, economica e finanziaria, quali: – separazione del proprio patrimonio da quello della società, con il beneficio della responsabilità limitata; – mancato esborso dell’Iva sui costi riconducibili all’acquisizione dell’imbarcazione in leasing; – mancata applicazione delle accise sul gasolio (circa il 50% del prezzo del gasolio), che comporta anche un risparmio in materia di Iva; – detrazione dell’Iva e delle spese sostenute per mantenere la barca e il suo equipaggio.