(9Colonne) – Roma, 7 giu – Sono 22.372 le organizzazioni che si candidano a usufruire dei contributi del 5 per mille dell’imposta sul reddito. Onlus, enti di ricerca, università, strutture sanitarie e una miriade di associazioni si stanno dando da fare in questi giorni per far sì che i contribuenti memorizzino il numero di codice fiscale che consentirà di accedere al contributo statale. L’Agenzia delle Entrate non ha giudicato ammissibili oltre 6 mila richieste e si riserva di proseguire la verifica anche dopo l’avvenuto deposito delle dichiarazioni. L’anno scorso circa il 35% dei contribuenti destinò il 5 per mille ad associazioni di volontariato, ma il 40% non fece alcuna scelta.
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Le banche europee sono sulla strada per registrare una crescita zero dei prestiti per mutui ipotecari quest’anno a causa degli alti tassi di interesse, ma si prevede una ripresa già a partire dal 2025. Mai un dato era stato così negativo da dieci anni (+ 0,2% nel 2014).
Le diseguaglianze tra Nord e Sud passano anche attraverso gli stipendi. La conferma arriva dall’ultima analisi dalla CGIA Mestre che, sulla base dei dati Istat e Inps, ha evidenziato nei salari annuali un gap medio del 35%.
Nell’accordo di rinnovo siglato a luglio, è stato definito un incremento economico in busta paga di 435 euro medi mensili, con il primo versamento di 300 euro a decorrere da settembre.