Roma – E’ una chiara violazione della costituzione e della privacy, che in questo modo “viene calpestata”. Per il Segretario Generale garante per la protezione dei dati personali la norma che prevede che i conti correnti vengano resi accessibili in toto al Fisco non puo’ essere applicata perche’ “illegittima sul piano europeo”.
Secondo il magistrato, la norma del decreto legge che dal 2 gennaio, in funzione della lotta all’evasione, obblighera’ gli intermediari finanziari a comunicare all’Agenzia delle Entrate tutte le movimentazioni relative alle operazioni finanziarie dei cittadini, e’ incostituzionale, “ed e’ bene che sia rivista prima che abbia inutile attuazione”.
“Intensificare i controlli a fini fiscali è doveroso, ma la soluzione sui conti bancari suggerita dal governo non e’ praticabile”, spiega Buttarelli in un’intervista al Corriere della Sera.
“La schedatura – aggiunge – non servirebbe a raccogliere elementi di raffronto a carico di potenziali evasori gia’ individuati, ma ad affidare a sofisticati software la profilazione centralizzata di liste di possibili sospettabili, a carico dei quali un futuro ed eventuale controllo potrebbe anche essere negativo”.
“Anziche’ concentrarsi selettivamente su imprese o contribuenti sotto controllo – prosegue – si realizzerebbe uno screening preventivo di massa su tutti i contribuenti, anche di quelli pienamente fedeli con il fisco o di rilevanza irrisoria a fini fiscali. Da banche e altri operatori verrebbero acquisiti miliardi di dati che in larga parte riguardano non il fisco, ma la vita di tutti i giorni e talvolta la sfera intima delle persone”.
In pratica, conclude il magistrato, sarebbe una “ingerenza sproporzionata nella sfera personale”.