ROMA (WSI) – Il vecchio Isee, Indicatore della Situazione Economica Equivalente, sarà presto sostituito da un nuovo modello per il calcolo della ricchezza degli italiani. Questo comprenderà anche fonti di reddito finora non tenute in considerazione e colmerà alcune delle lacune che gli evasori hanno sfruttato fino a questo momento, come la mancata dichiarazione della titolarità di conti corrente (sistema utilizzato da circa l’80% dei cittadini, con picchi del 96% nel Sud).
L’applicazione di questo nuovo redditometro è stata resa nota già dal Governo Monti, ma adesso la sostituzione del vecchio Isee si concretizzerà grazie all’approvazione delle Regioni, arrivata proprio in questi giorni. Per far sì che il sistema diventi definitivo manca solo l’autorizzazione delle Commissioni parlamentari; dopodiché saranno vagliate tutte le fonti di reddito dei cittadini, tra cui conti correnti, conti deposito e investimenti immobiliari, anche all’estero.
Sebbene il nuovo sistema di calcolo possa servire per migliorare l’erogazione delle agevolazioni per alcuni italiani – per esempio, l’applicazione dell’Imu in proporzione al reddito – non mancano le polemiche sul redditometro. Ne ha parlato anche Lorenzio Salvia in un articolo pubblicato sul Corriere, in cui si ricorda che saranno inclusi anche gli assegni familiari e che non tutte le possibilità di evasione saranno scongiurate.
Tra queste ce n’è una che, ancora una volta, riguarda i conti correnti, lo strumento più utilizzato per la gestione patrimoniale. Nonostante la futura – e tanto attesa – impossibilità di non dichiarare di essere correntisti (grazie a dei controlli incrociati con la banca dati del Fisco), infatti, probabilmente si potrà ricorrere all’escamotage di un prelievo dell’intera cifra depositata, seguita dalla dichiarazione di reddito e dal successivo versamento di tutte le somme.
A far discutere, però, sono anche i nuovi indici inclusi nel riccometro, non solo per gli assegni sui figli a carico, ma anche sulle pensioni d’invalidità, anche se calcolati su tre differenti livelli (invalidità media, grave e non autosufficienza). Una buona notizia, fortunatamente, non manca: se fino a questo momento, per un lavoratore che aveva perso l’impiego, continuava a essere ritenuto valido l’Isee che comprendeva anche lo stipendio (secondo la durata di un anno della certficazione), adesso invece sarà possibile richiedere una valutazione istantanea, che attesti il reale reddito del cittadino.
Copyright © Super Money. All rights reserved