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FINMECCANICA, LE SUE SCELTE STRATEGICHE

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Finmeccanica, gruppo manifatturiero presente nel settore della difesa, nel settore elicotteri, nei sistemi satellitari di telecomunicazioni e di applicazioni multimediali, nel segmento automazione e gestione servizi, e nel segmento aeronautico, è in fase di riorganizzazione.

L’obiettivo della società, secondo quanto è emerso dal consiglio di amministrazione che si è tenuto nella giornata di giovedì, è concentrare il proprio “core bunsiness” nel settore dell’aerospazio e della difesa.

Se da un lato il progetto di acquisizione delle attività di difesa in Italia del gruppo britannico Marconi potrebbe accelerare il raggiungimento di tale obiettivo, dall’altro il flop della vendita di Ansaldo Energia lo ha sicuramente ritardato.

Ed è stata proprio una nota di Genpower, società di un gruppo di imprenditori genovesi che da circa un anno stava trattando l’acquisizione di Ansaldo Energia, ad annunciare la decisione di Finmeccanica di interrompere la trattativa in esclusiva, nota alla quale Finmeccanica ha replicato spiegando che l’esclusiva era scaduta a fine 2001 e che le richieste avanzate da Genpower sono state ritenute inaccettabili e incondivisibili.

Tutto da rifare, dunque, per l’uscita dal settore energia e di conseguenza a slittare è anche la riorganizzazione dei vertici societari.

“Prima bisognerà stabilire la missione strategica della società”, ha detto Gianfranco Fini, vicepresidente del Consiglio, “e poi si potrà affrontare il tema dei suoi vertici”.

Secondo l’agenzia Reuters, in base alle scelte strategiche di alleanza che verranno definite per Finmeccanica, potrebbero cambiare sia l’amministratore delegato-direttore generale Giuseppe Bono, sia il presidente-amministratore delegato Alberto Lina. E le nuove nomine potrebbero essere fatte entro la fine di febbraio e i primi giorni di marzo.

Negli ultimi giorni il titolo in borsa è stato fortemente penalizzato a causa anche della rilevante partecipazione detenuta in STMicrolectronics.

Sulla scia dei risultati negativi registrati oltreoceano dai settori networking e semiconduttori, infatti, STM ha accelerato il movimento ribassista rompendo al ribasso il supporto statico posto a quota €33 e trascinando con sè anche Finmeccanica.

Quest’ultima da un punto di vista tecnico ha lanciato un chiaro segnale di allarme nella giornata di mercoledì rompendo al ribasso, con un incremento dei volumi, il supporto statico posto a quota €0,90.

Ora il titolo ha quasi raggiunto il primo obiettivo ribassista individuabile a quota €0,83, livello coincidente con il 50% di ritracciamento del rialzo messo a segno tra settembre e dicembre.

Il cedimento di quest’ultimo livello indebolirebbe ulteriormente il titolo le cui quotazioni potrebbero scivolare fino a €0,77. La tenuta di €0,83, invece, potrebbe consentire un rimbalzo tecnico di breve periodo in direzione di €0,90.

Soltanto un ritorno dei prezzi al di sopra di €0,90 prima e di €0,93 poi potrebbe far sperare in una ripresa del precedente movimento rialzista.

*Gabriele Petrucciani, analista indipendente di Milano.