“Con la prioritaria finalità di tutelare il valore della società – spiega nel motivare la decisione del ritiro del bond da 55 milioni di euro, il numero uno di Finmatica Pier Luigi Crudele – e nonostante l’emissione obbligazionaria fosse stata interamente sottoscritta, l’attuale sentiment del mercato azionario nei confronti della nostra operazione ci ha indotto ad annullarla”.
Il cda della società si riunirà perciò il 19 gennaio per prendere atto della decisione dell’emittente Finmatica Luxembourg e revocare la delibera del 6 gennaio che autorizzava l’emissione. Secondo Crudele questo comporterà “una modifica del piano industriale (che verrà presentato alla comunità finanziaria entro il prossimo 6 febbraio) che d’ora in avanti porrà maggiore enfasi sullo sviluppo per linee interne, limitando la crescita esterna a quelle operazioni di acquisizione che potranno essere effettuate esclusivamente con scambio azionario e senza ricorso alla cassa, la quale sarà prioritariamente destinata alla copertura dell’indebitamento esistente”.
Il lancio del bond convertibile era infatti destinato, tra l’altro, a rifinanziare i prestiti obbligazionari in scadenza, a realizzare nuove acquisizioni e favorire l’ingresso di nuovi azionisti. La società, su richiesta della Consob, informa inoltre come dopo il ritiro del prestito obbligazionario convertibile a tempo debito “ricorrerà a strumenti di rifinanziamento, fermo restando il mantenimento di un equilibrato rapporto debit/equity.
In ogni caso Finmatica assicura che per il rimborso del bond a scadenza 2005 destinerà “la liquidità derivante dalla gestione caratteristica, dai benefici attesi dal nuovo piano industriale e dalla capacità di credito già esistente”. Nessun nuovo indebitamento è invece previsto per il finanziamento della gestione corrente.
Per quanto riguarda l’indebitamento netto consolidato la società ha fornito la situazione stimata (non sottoposta ancora al cda e calcolata tenendo conto di altre attività finanziaria che non costituiscono immobilizzazioni) al 31 dicembre 2003 dopo la precedente comunicazione che si fermava al 30 settembre. In particolare l’indebitamento netto presentava un saldo negativo di 89,3 milioni di euro contro i -77,04 del 30 settembre 2003 e i 61,54 del 31 dicembre 2002.
L’incremento, spiega la nota, deriva dal pagamento nel quarto trimestre per 6,5 milioni di euro di oneri non ricorrenti tipici del periodo come tasse, condono fiscale e per 5,5 milioni da minori incassi per ritardi o dilazioni concordate di pagamento. Calcolando invece l’indebitamento deducendo dal debito verso istituzioni finanziarie e obbligazionisti solo la liquidità, spiega Finmatica, la posizione finanziaria netta alla stessa data è pari a -141,4 milioni contro i -149,3 del 30 settembre 2003.
Le disponibilità liquide, la cui rilevanza era stata uno dei motivi che avevano attirato l’attenzione degli investitori, “passano da 88,47 a 83,2 milioni di eurò, mentre il fondo Generali Vita (Geval), utilizzato come strumento di gestione della liquidità “assimilabile a un conto corrente attivo” presentava al 12 gennaio un capitale maturato di 39,66 milioni di euro.
Sono tre infine le fonti di finanziamento a medio-lungo termine: una linea sindacata da 31 milioni di euro con prima scadenza il 31 dicembre, un’altra linea di originali 50 milioni di euro con scadenza a febbraio 2005 e il prestito obbligazionario di 100 milioni di euro con scadenza a maggio 2005.