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Finlandia e Spagna trovano l’accordo, anche l’Olanda pensa al collaterale

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione di ieri è stata caratterizzata dall’attesa per l’audizione del governatore della Fed, con i listini azionari che sono rimasti intorno alla parità per quasi tutta la sessione. Gli spread di Italia e Spagna invece hanno chiuso poco variati.

Finlandia e Spagna hanno raggiunto un accordo sul collaterale richiesto per la partecipazione al salvataggio delle banche. Il ministro delle finanze finlandese ha precisato che il collaterale (fino a 770 Mln€ e pari al 40% del totale della garanzia offerta dalla Finlandia) seguirebbe lo stesso trattamento del caso greco, ossia verrebbe pagato in contanti ed investito in bond dei 5 paesi dell’area con rating più elevato. Il prossimo 20 luglio anche il parlamento finlandese potrebbe essere chiamato a votare sul piano di aiuti alla Spagna.

Secondo Bloomberg, che cita una fonte del ministero delle finanze, anche l’Olanda sta studiando la possibilità di chiedere collaterale alla Spagna in cambio del finanziamento.

Il presidente della Bce Draghi, dopo l’incontro con il ministro delle finanze irlandese, ha dichiarato che la questione relativa alla condivisione delle perdite con i possessori del debito senior emesso da banche in difficoltà sta evolvendo a livello europeo, attraverso la discussione su una “EU Resolution Directive” e si aspetta che gli sviluppi si riflettano anche in Irlanda.

In Germania è attesa la discussione sul piano di aiuti spagnolo che si concluderà domani con il voto finale.

Oggi è attesa l’emissione del titolo a due anni tedesco fino a 5 Mld€ che potrebbe portare alla prima emissione a tasso negativo per questo comparto.

Il Portogallo offrirà titoli a breve fino a 2 Mld€.

Negli Usa listini azionari in rialzo, recuperando le perdite che erano emerse subito dopo l’audizione di Bernanke che si è limitato a ribadire la disponibilità della Fed ad ulteriori misure nel caso di peggioramento del mercato del lavoro, senza però fornire dettagli sulle possibili opzioni disponibili.

La reazione dei mercati, da quello azionario a quello valutario (dove l’euro ha nuovamente recuperato quota 1,23 vs usd) può essere così sintetizzata: delusione nell’immediato per un approccio Fed meno aggressivo sul tema quantitative easing, ma con la riserva mentale che al massimo si potrebbe trattare di un intervento solo rinviato della Fed ed eventualmente preannunciato nel mese di agosto dopo i dati sul mercato del lavoro, ad esempio nel corso del simposio presso Jackson Hole.

In altri termini i mercati finanziari appaiono ancora vivere all’ombra della cosiddetta “Bernanke Put” ossia la rassicurazione che in caso di peggioramento dell’economia la Fed non farà mancare il suo apporto.

Sul fronte macro, è stato confermato a giugno il rallentamento della dinamica dei prezzi al consumo mentre sul fronte immobiliare la fiducia dei costruttori di luglio ha sorprendentemente battuto le attese collocandosi ai massimi da inizio 2007.

A mercati chiusi la trimestrale di Intel ha deluso le attese con il titolo che nell’after hour ha registrato un calo del’1%.

Sul fronte emergente, il premier cinese Jabao, parlando davanti ad esponenti Usa, ha ancora un volta sottolineato i segnali di rallentamento dell’economia soprattutto nel comparto del lavoro.

Valute: dopo un primo momento di spiazzamento degli operatori successivo alle parole di Bernanke, il cross eurusd ha recuperato quota 1,23. Questa mattina è stabile poco sotto la resistenza 1,232. Supporto a 1,22.

Stesso movimento per il cross euro/yen. Questa mattina sono state pubblicate le minute della banca centrale Boj, nelle quali si apprende che la banca è preparata ad intraprendere azioni decise a supporto dell’economia qualora si rendesse necessario. Infatti, Nakamura, portavoce della Boj, ha dichiarato che la banca centrale ha aperto le porte ad un possibile acquisto di titoli a tassi negativi, perché ha rimosso l’obbligo di comprare titoli con scadenze superiori ad un anno. Verso dollaro il cross scambia sopra 79 questa mattina. Verso euro la resistenza si colloca a 97,3 ed il supporto a 96,8.

Materie Prime: giornata all’insegna dell’incertezza per le principali materie prime dopo le parole di Bernanke al Senato. Il settore più penalizzato è stato quello dei metalli industriali con il rame sceso per il secondo giorno consecutivo (-1,6%). I positivi dati macro Usa e le attese di un calo delle scorte hanno invece sostenuto il greggio Wti (0,9%) ed in generale tutto il settore energetico. Tra gli agricoli, prosegue la corsa dei cereali anche se i rialzi sono stati di entità limitata. Stabili i metalli preziosi.

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