Società

FINITA L’ERA DEL BOND USA A 30 ANNI

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il Wall Street Journal, il quotidiano leader dei mercati finanziari americani, ha deciso di abbandonare i buoni trentennali del tesoro Usa quale strumento di misurazione del mercato dei capitali.

Il loro posto da questa settimana viene preso dai buoni del Tesoro con scadenza decennale.

La notizia e’ stata accolta come l’annuncio della fine di un’era: per oltre vent’anni infatti il prezzo dei buoni trentennali ha condizionando il valore dei titoli obbligazionari emessi dalle societa’ private, un mercato che negli Stati Uniti vale almeno 14.700 miliardi di dollari.

Ma non solo. Il bond trentennale negli ultimi vent’anni e’ servito come lo strumento principale per valutare il rischio degli investimenti in tutto il mondo. Dal momento che il governo Usa e’ considerato l’istituto a minor livello di rischio in tutto il mondo, i professionisti dela finanza considerano i bond Usa a rischio zero. Il livello di rischio per il resto degli investimenti e’ valutato a partire dai bond americani.

A offuscare l’astro dei buoni trentennali e’ stato lo stesso governo Usa, che con la sua severa politica di riduzione del debito pubblico ne ha drasticamente ridotto la massa circolante.

La decisione del Wall Street Journal in fondo non fa altro che prendere atto di un cambiamento gia’ maturato nei mercati: i buoni decennali del Tesoro Usa sono gia’ di fatto utilizzati in molti settori come primo indicatore.

E’ il rendimento dei buoni del Tesoro Usa con scadenza a 10 anni infatti il punto di riferimento cui si guarda oggi per determinare i tassi da applicare ai mutui immobiliari e cosi’ per molti titoli obbligazionari.

Persino il primo banchiere del mondo, il presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, ha dichiarato di guardare all’andamento dei buoni decennali come guida per decidere sui tassi d’interesse.

“Abbiamo deciso di mettere in primo piano i buoni con scadenza a 10 anni per riflettere la tendenza del mercato – spiega Paul Steiger, caporedattore del Wall Street Journal – Questo non significa che non pubblicheremo piu’ l’andamento dei buoni trentennali, che rimangono uno dei piu’ importanti strumenti finanziari del mondo, ma e’ innegabile che la loro importanza diminuisca proporzionalmente al debito pubblico degli Stati Uniti”.

Lo scorso anno, grazie al surplus di bilancio del governo Usa, sono stati immessi sul mercato soltanto 20 miliardi di dollari di buoni trentennali e le proiezioni per l’anno in corso si fermano a $15 miliardi.