Il titolo Banca Fideuram e’ in ribasso di 3,71 euro (-4,16%), ma era sceso stamattina anche -5,7%, all’indomani delle dimissioni del direttore generale Mario Cuccia, nominato lo scorso 13 settembre dopo l’uscita dell’ad Ugo Ruffolo. I titoli della società controllata dal SanPaolo-Imi sono pasati di mano tra scambi molto intensi. In ribasso anche il SanPaolo-IMI
Cuccia ha spiegato che le dimissioni sono dovute alla non condivisione della strategia del San Paolo.
“Le motivazioni alla base della sua decisione risiedono esclusivamente nella non condivisione circa l’avvio di uno studio sull’eventuale allocazione, nell’ambito del Gruppo, di una quota di minoranza della partecipazione in Banca Fideuram, fermo restando il mantenimento del controllo da parte di Sanpaolo IMI”, dice un comuicato.
Insomma, non c´è pace in Fideuram: il successore di Ugo Ruffolo dura appena 17 giorni. Mario Cuccia ha lasciato ieri la prima rete di promotori italiana. Cuccia, già braccio destro dell´amministratore delegato Ruffolo (il “padre” dei 4.500 promotori Fideuram), il 13 settembre ne aveva diviso con Pontolillo le deleghe operative, con il grado di direttore generale. Così investito era sceso a Otranto, per una convention da molti giudicata “surreale”, all´indomani del brusco addio del numero uno. Cuccia aveva rivendicato la permanenza in Borsa e l´indipendenza delle gestioni Fideuram, che ammontano a circa 40 miliardi di euro di patrimonio.
Il Sanpaolo, padrone del 75% delle quote, aveva rassicurato sui due fronti, e Cuccia pareva intento a stilare un piano industriale.
Non si spiega dunque il suo ripensamento, se non con un cambio delle precondizioni iniziali; il socio forte esclude che sia così, anche se sul mercato circolano da tempo voci preoccupate di una futura “annessione” del bottino di Fideuram tra le masse del Sanpaolo, scrive oggi il quotidiano La Repubblica.Qualche progetto c´era, poi, a maggio, ci si limitò a scindere il ramo Vita da Fideuram al Sanpaolo, per fondere tutto nella Noricum, nuovo polo delle polizze da 8 miliardi di raccolta l´anno. Un´operazione di compromesso accettata da Ruffolo e dai promotori dopo una lunga opposizione a programmi di più radicale ridimensionamento di Fideruram.
Sulla destinazione di Ruffolo, che non ha ricevuto buonuscite né deve osservare patti di non concorrenza, sono circolate diverse ipotesi negli ultimi giorni. Di Cuccia non si sa, ma pare da escludere che abbia progetti comuni con Ruffolo. Sul mercato si scommette sul rischio di un drenaggio di operatori da Fideuram alle rivali. L´ad del Sanpaolo, Alfonso Iozzo, fa sapere che troverà una soluzione «prima possibile e nel modo migliore». Per ora le redini di Fideuram le tiene il vice dg Claudio Sozzini.
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