Milano – Sul mercato dei cambi, si sono concentrate sullo yen le vendite della sessione asiatica e il risultato è un rafforzamento della divisa Usa che torna a sfiorare i massimi del dopo-intervento a quota 82 yen, dove si allineano le offerte di vendita.
A sostegno del biglietto verde giocano anche i commenti aggressivi del presidente della Fed di Filadelfia, Charles Plosser, il quale ha affermato che in un futuro “non troppo distante” la Fed dovrà iniziare ad alzare i tassi e alleggerire il proprio bilancio, appesantito dagli acquisti di attività sul mercato.
L’euro viaggia piatto dopo la sconfitta elettorale del cancelliere Angela Merkel in Baden Wuerttemberg a 1,4050.
In rialzo su yen anche il dollaro australiano. Sul fronte delle commodities, petrolio in calo dopo un fine settimana in cui i crescenti disordini in Medio Oriente hanno interessato paesi poco rilevanti come esportatori di petrolio quali Siria e Yemen.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
Apertura negativa stamane per i futures Bund dopo le forti vendite sui Treasuries innescate dalle dichiarazioni di Plosser.
Inizia con i collocamenti a breve una settimana ricca sul fronte dell’offerta di debito italiano. Oggi in asta andranno 8 mld di Bot semestrali e 2,5 mld di Ctz. Intanto venerdì sera a mercati chiusi il Tesoro ha comunicato i range d’offerta per le aste a medio-lungo termine di dopodomani: il nuovo Btp triennale aprile 2014 verrà offerto per 3,5-4,5 mld mentre il BTP settembre 2021 verrà riaperto per 2,5-3,25 mld e il CCTeu ottobre 2017 per 1-1,5 mld.
BORSE ASIATICHE
In Asia, Tokyo torna a perdere terreno, con gli investitori che guardano con crescente preoccupazione all’evoluzione della situazione dell’impianto nucleare di Fukushima, danneggiato dal terremoto. Si temono ulteriori problemi nelle forniture di merci e tagli energetici. Il Nikkei225 ha chiuso in ribasso dello 0,6% sotto i 9.500 pts. Negativo anche l’Hang Seng.
BORSE EUROPEE
Le borse europee sono attese in lieve calo in avvio di seduta. L’umore degli investitori torna ad incupirsi a causa dei timori sull’evoluzione della crisi nucleare in Giappone e in seguito alle notizie sul dilagare delle violenze nel mondo arabo.
Sul fronte corporate, sotto pressione questa mattina Porsche, che si prepara a un aumento di capitale di circa EUR5 mld, e Philips, che vede per il 1Q11 un rosso nel business delle televisioni. Tra le altre notizie, secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, France Telecom sarebbe vicina a siglare un accordo con Deutsche Telekom volto ad unire le loro reti in Austria, Romania e Polonia al fine di tagliare i costi.
Focus infine sul settore bancario: la Bce dovrebbe annunciare questa settimana la creazione di una nuova ‘facility’ che fornisca liquidità a lungo termine alle banche in difficoltà, meccanismo disegnato in prima istanza per venire in aiuto alle banche irlandesi per le quali, sempre in settimana, l’esito degli stress test condotti a livello nazionale dovrebbe evidenziare una necessità di capitale di EUR25,0 mld secondo un sondaggio Reuters.
PIAZZA AFFARI
Piazza Affari ha aperto in lieve calo stamane, con l’indice FTSE/MIB in zona 22.000 pts.
Da monitorare questa mattina Tiscali, che ha chiuso il 2010 con un risultato netto negativo per EUR24,3 mln, in netto miglioramento dal rosso del 2009, che scontava la minusvalenza relativa alla cessione di Tiscali UK e TiNet. I ricavi si sono attestati a EUR278,1 mln, in calo del 4,2% ma in linea con il target 2010. Rispetto a quanto annunciato lo scorso ottobre, il Cda ha aggiornato il piano industriale, i cui target principali vedono nel 2011 una crescita dei ricavi dell’8%, un ebitda rettificato in progresso del 15%, un risultato netto positivo e investimenti per EUR35-40 mln.
Focus anche su Banco Popolare dopo che l’Ad Saviotti ha affermato che l’istituto stima un utile netto tra i EUR550,0 mln e i EUR600,0 mln nel 2013 se lo scenario previsto dei tassi dovesse verificarsi.
Oggi pubblicano i risultati Montepaschi, Csp, Exor, Pms, Pramac, Retelit, Rosss, Ubi Banca.
EVENTI SOCIETARI
Banco Popolare (EUR2,38): ha archiviato il 2010 con utile netto pari a EUR308 mln (EUR267 mln nel 2009). Il CdA proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di EUR0,03 per azione, in linea con la cedola dell’anno precedente.
Fiat (EUR6,525): l’AD Marchionne ha escluso al momento la vendita di Ferrari e ha precisato che al momento non è stata ancora presa una decisione su un eventuale trasferimento della sede negli Usa.
Generali (EUR15,23): Consob ha chiesto alla società di comunicare le condizioni degli accordi con il gruppo ceco Ppf. Un portavoce del gruppo ceco Ppf ha dichiarato che la società disapprova la divulgazione in pubblico di informazioni che considera private.
Igd (EUR1,562): promette anche per quest’anno un dividendo in crescita, pur a ritmi meno vorticosi degli ultimi due anni, ed è fiduciosa che presto potrà annunciare la cessione di due immobili in Romania portando a casa anche una piccola plusvalenza.
Italcementi (EUR7,41): ha perfezionato la vendita degli asset turchi per EUR270 mln.
Maire Tecnimont (EUR2,876): ha sancito un’alleanza strategica con Orascom Construction Industries per lo sviluppo di progetti nei fertilizzanti in Africa subsahariana.
Parmalat (EUR2,38): secondo il Sole 24 Ore di ieri il Governo ha allo studio nuove misure per proteggere Parmalat dalla scalata di Lactalis.
MACRO, CAMBI E COMMODITIES
Dal lato macro, scarna l’agenda di oggi, con i redditi personali e le costruzioni in corso negli Stati Uniti. Sempre in Usa, in programma appuntamenti che coinvolgono rappresentanti della banca centrale. I presidenti della Fed di Atlanta, Chicago e Boston hanno in programma interventi sull’economia dopo che venerdì il presidente della Fed di Filadelfia, Charles Plosser, ha innescato forti vendite sui Treasuries dichiarando che la Fed dovrà iniziare ad alzare i tassi e ad alleggerire il proprio bilancio “in un futuro non troppo distante” per non alimentare l’inflazione. Plosser ha dichiarato che l’economia americana ha basi più solide di un tempo ed ha aggiunto che i rischi per l’economia Usa derivanti dall’aumento dei prezzi del greggio, dal terremoto in Giappone e la conseguente crisi nucleare dovrebbero essere di breve respiro e limitati.
In Germania, nuova sconfitta elettorale per i conservatori di Angela Merkel, questa volta nella tradizionale roccaforte regionale del Baden-Wuerttemberg dove i Verdi hanno beneficiato dell’avversione al nucleare seguita al disastro giapponese e si avviano, con i socialdemocratici, a porre fine a oltre sei decenni di govero cristiano-democratico.
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