La crisi della Fiat non è più solo una questione industriale, ma si è trasformata in uno scontro di poteri e ideologie con le posizioni che si fanno sempre più nette. Al contempo cresce però la confusione e la paura tra gli investitori che assistono allo scontro in casa Fiat.
Stanno infatti venendo fuori tutte le manovre e le contro mosse delle varie pedine di questa partita, che ha in gioco la sorte del principale polo industriale italiano e nell’immediato quella di migliaia di operai.
Sul quadro generale ci sono però dei punti focali che tardano ad essere inquadrati e che non permettono di prevedere nessun’altra mossa intorno al gigante ferito. A tutti gli incroci troviamo Mediobanca e il futuro che la merchant bank milanese prospetta per la Fiat.
Sono tante, infatti, le ipotesi sul piano industriale, quella nuova guida, quel colpo di coda che dovrebbe rappresentare la svolta rispetto a quanto perseguito fino a qui da Fresco e Galateri Gianola.
Analizzando le tante elucubrazioni di queste ultime 24 ore e filtrando tutti i rumors sul mercato, si potrebbe tracciare uno scenario principale con delle riserve sedute in panchina e pronte a rivedere la rotta a seconda che pesi più una o l’altra fazione.
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