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Fiat: indebitamento netto sale a 6,7 miliardi, crescono utili

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Torino – L`utile della gestione ordinaria nel terzo trimestre è stato pari a 951 milioni di euro (851 milioni di euro nel terzo trimestre 2011) grazie agli andamenti particolarmente positivi nei mercati Nafta, Latam e Apac, mentre per Emea il risultato è negativo di 238 milioni di euro. Nei primi nove mesi del 2012 sono stati consegnati 3,1 milioni di veicoli.

Confermati solo parzialmente gli obiettivi sul 2012: target ricavi individuato a circa 83 miliardi, oltre 77 miliardi nella precedente previsione; trading profit a oltre 3,8 miliardi, da 3,8-4,5; debito netto a 6,5 da 5,5-6 miliardi. Il titolo cede circa il 4% alla borsa italiana.

Tonfo di Fiat in Borsa. Invertita la rotta con la trimestrale, il titolo cede fino a -3,74% a 3,96 euro, dopo un breve congelamento per eccesso di volatilità. Bene Fiat Industrial (+0,88%), in attesa dei conti, ed Exor (+0,55%). Secondo un analista di Credit Suisse la divisione auto e’ riuscita a “bruciare 1,4 miliardi di euro di cassa in 92 giorni, vale a dire 15 milioni di euro al giorno, molto peggio di quello che vediamo da altre parti”.

L’indebitamento netto industriale è salito a 6,7 miliardi di euro (era di 5,4 miliardi di euro al 30 giugno 2012) per effetto dell`assorbimento di cassa stagionale del terzo trimestre di Fiat esclusa Chrysler, accentuato dalle condizioni del mercato in Europa. Lievemente positivo il contributo di Chrysler, nonostante la stagionalità estiva ed i significativi investimenti.

Al consolidato Fiat ha pero’ circa 45 miliardi di debiti. Una ventina di giorni fa le indiscrezioni stampa a proposito di un presunto faro acceso dall’Authority presieduta da Giuseppe Vegas «sulla reale consistenza della liquidità (22,7 miliardi al 30 giugno scorso e 20 miliardi) dichiarata nei bilanci del Lingotto», ha contribuito a trascinare le azioni Fiat verso il basso, portandole a chiudere la giornata di Piazza Affari con un -4,16%.

La liquidità disponibile, che include 3 miliardi di euro di linee di credito non utilizzate, è pari a 20 miliardi di euro. La diminuzione dai 22,7 miliardi di euro registrati alla fine del secondo trimestre è principalmente attribuibile all`assorbimento della gestione operativa e alla riduzione dell`indebitamento lordo per 1,7 miliardi di euro (1,4 miliardi di euro al netto dell`effetto della variazione dei cambi di conversione).

I ricavi del gruppo Fiat sono aumentati del 16% rispetto al terzo trimestre 2011 per effetto della forte crescita dei volumi nelle regioni Nafta, Latam e Apac. Questi ultimi hanno più che compensato la diminuzione in Emea «che risente del perdurante deterioramento delle condizioni del mercato europeo, particolarmente severo in Italia».

Tuttavia i problemi di Fiat restano e sono maggiori dei rivali europei perche’ l’Italia conta per circa la meta’ dei suoi ricavi nel Vecchio Continente. Per controbilanciare il calo del giro d’affari in Europa, Marchionne, AD del gruppo, sta valutando l’ipotesi di costruire in Italia modelli Chrysler, controllata Usa di Fiat. Tra questi veicoli anche le auto del brand Jeep, che poi verrebbero esportate nel Nordamerica.

L’utile della gestione ordinaria del gruppo Fiat è pari nel terzo trimestre a 951 milioni di euro (851 nel terzo trimestre 2011) grazie agli andamenti particolarmente positivi in Nafta, Latam e Apac, mentre per Emea il risultato è negativo di 238 milioni di euro.

Il gruppo di Torino ha venduto complessivamente nel terzo trimestre oltre un milione di veicoli, con un incremento dell’11% rispetto allo stesso periodo 2011. (TMNews)