(Teleborsa) – Via libera alla cessione del credito maturato dalle imprese produttrici o importatrici di auto che non trova capienza nelle imposte e nei contributi da versare, purché il trasferimento risulti da un atto con data certa e venga notificato al Fisco. La società che acquisisce il credito può a sua volta utilizzare le somme in compensazione con i propri debiti d’imposta o contributivi. Sono alcuni dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 15/E di oggi, che prende le mosse dalla richiesta di una casa produttrice di auto in difficoltà ad utilizzare completamente il credito d’imposta connesso agli “incentivi alla rottamazione”, dal momento che le somme vantate a credito hanno superato quelle a debito in termini di imposte e contributi da versare. In particolare, il documento di prassi chiarisce che il credito maturato rappresenta un vero e proprio diritto di credito che l’impresa costruttrice o importatrice vanta nei confronti dell’Erario, pertanto cedibile secondo le ordinarie regole civilistiche. Resta fermo che il contratto di cessione del credito e la relativa comunicazione all’Agenzia delle Entrate devono contenere ogni elemento utile a monitorarne l’uso corretto. Nel dettaglio, occorre specificare il credito d’imposta ceduto con il relativo riferimento normativo, il codice tributo da utilizzare nel modello F24 e il periodo d’imposta in cui il credito si è generato. Per l’atto di cessione di questi particolari crediti, inoltre, non sussiste l’obbligo di registrazione, poiché rientra tra quelli formati per l’applicazione o la liquidazione delle imposte. Nel caso in cui le parti decidano comunque di registrare l’atto, l’imposta di registro è dovuta in misura fissa.
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