Economia

Fiat, 5 milioni di auto prodotte nello stabilimento SATA di Melfi

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(Teleborsa) – Oggi è uscita dalle linee la 5 milionesima vettura prodotta nello stabilimento SATA di Fiat Group Automobiles a San Nicola di Melfi (Potenza), una delle fabbriche di automobili più produttive del mondo. Si tratta di una Punto Evo 1.4 da 105 CV Emotion, 5 porte, di colore rosso, evoluzione della Grande Punto e automobile all’avanguardia nell’innovazione motoristica, nel rispetto ambientale, nella sicurezza e nello stile. L’evento, si legge in una nota della società, è stato festeggiato in fabbrica con una cerimonia alla presenza del governatore della Regione Basilicata Vito De Filippo, del presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, del presidente Confindustria Basilicata Pasquale Carrano, del vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa Mons. Gianfranco Todisco e del direttore dello stabilimento SATA Nicola Intrevado. Inoltre, per celebrare il record raggiunto il sito industriale è stato allestito con una serie di poster multisoggetto che prendono spunto dalle componenti di ognuno dei 5.000.000 di veicoli prodotti per fare i complimenti a tutti i dipendenti. Ripercorrere le tappe principali dello stabilimento SATA (Società Automobilistica Tecnologie Avanzate) – dove oggi si producono i modelli Punto Evo, Grande Punto e Punto Classic – consente di conoscere il ruolo da protagonista che il Gruppo Fiat ha giocato nell’evoluzione organizzativa della fabbrica in Europa. Tutto ha inizio nel settembre del 1993 quando cominciarono ad uscire dalla linea di produzione della SATA a San Nicola, 18 chilometri da Melfi, le prime Fiat Punto. I lavori di costruzione della fabbrica erano cominciati due anni prima. Il modello diventa subito un best-seller premiato dal pubblico e dalla critica internazionale in tutte le sue versioni: dalla prima Punto (prodotta dal 1993 al 1999) alla seconda serie (nata nel 1999 e attualmente in vendita con il nome Punto Classic), dalla Grande Punto che debutta nel 2005 alla nuovissima Punto Evo che ha iniziato il suo percorso produttivo a settembre del 2009. Senza dimenticare che un altro modello ha contribuito in modo significativo allo storico traguardo di 5 milioni di vetture prodotte a Melfi: la Lancia Ypsilon che ha totalizzato più di 870.000 unità tra la prima serie (1995 – 2003) e la seconda (2002 – 2005). Da sottolineare, si legge sempre nella nota, che il 18 giugno 2009 lo stabilimento di Melfi ha ottenuto, prima fabbrica in Italia, la certificazione Silver Level del WCM (World Class Manufacturing), metodologia internazionale di organizzazione del ciclo produttivo. Il percorso di miglioramento del WCM prevede tre tappe intermedie – Bronze, Silver, Gold – prima del traguardo finale del World Class Level. Dopo aver ottenuto nell’aprile 2007 il Bronze, lo scorso anno SATA ha ricevuto anche il Silver Level dalla apposita Commissione di audit WCM presieduta dal Prof. Hajime Yamashina. L’importante riconoscimento è stato ottenuto grazie al diffuso e costante contributo di tutte le persone nella rigorosa applicazione dei principi e dei metodi del WCM, che ha consentito di raggiungere miglioramenti nella logistica, nella qualità e una significativa riduzione dei costi. Questo risultato valorizza l’intenso lavoro svolto negli ultimi anni da Fiat Group per rendere sempre più efficiente e flessibile la struttura produttiva, vera e propria arma vincente nella competizione con la migliore concorrenza. Basti pensare che lo stabilimento SATA rappresenta uno degli esempi più emblematici dell’evoluzione organizzativa che dalla fabbrica, così come tradizionalmente intesa, ha portato la Fiat Group Automobiles a realizzare dapprima la fabbrica integrata (e Melfi ne è stata la più importante interprete) che, con la modularizzazione, è diventata successivamente la fabbrica integrata modulare. La fabbrica integrata è un modello organizzativo ispirato a principi della “produzione snella” (integrazione delle funzioni e dei compiti a tutti i livelli, decentramento del potere decisionale, accorciamento della catena gerarchica, trasparenza informativa). La produzione modulare, che mantiene tutti i principi della lean manufacturing e della fabbrica integrata, aggiunge, da una parte, la possibilità di realizzare una maggiore varietà e variabilità di prodotto, ridefinendo il ruolo dei fornitori e riduce, allo stesso tempo, la complessità produttiva attraverso la riduzione della quantità delle parti da assemblare e la semplicità delle operazioni.