Società

Feltri torna per l’ennesima volta al Giornale. Caos in casa PdL

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

aggiornamento 7 giugno – Da questa mattina il nome del direttore editoriale Vittorio Feltri e’ uscito dalla gerenza di ‘Libero’. Resta la firma di Maurizio Belpietro quale direttore responsabile. Si fa sempre piu’ concreta, dunque, l’ipotesi che Vittorio Feltri approdi nuovamente al giornale, dopo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi. (adnkronos)

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Salvo clamorosi colpi di scena il Vittorioso torna domani sul luogo del delitto. L’editoriale di Vittorio Feltri sta per essere pubblicato sulla prima pagina de Il Giornale salvo contrordini degli avvocati che stanno leggendo alcune clausole del contratto che lega Feltri agli Angelucci.

Ma forse sarà l’editoriale più costoso che il Caimano e suo fratello Paolino, fresco di rinvio a giudizio, dovranno pagare. L’abbandono di Libero può costare carissimo al Cainano sia in termini economici che politici. Feltri è infatti legato agli Angelucci da un contratto in esclusiva di ferro e romperlo può costare decine di milioni di euro che certamente non sarà il Vittorioso a pagare.

Ma quello che più preoccupa in queste ore il Caimano di Arcore è la reazione che potrà avere Antonio Angelucci re delle cliniche e deputato della Pdl. Fino a ieri infatti il re del bunga bunga ha sempre smentito ad Angelucci l’ingaggio del Vittorioso. In casa Pdl la preoccupazione per questo sgarbo sta crescendo perchè in molti sanno infatti che Angelucci assieme a Denis Verdini e Fabrizio Cicchitto è stato uno dei principali protagonisti della campagna acquisti della Pdl che ha permesso, dal 14 dicembre in poi, al governo di sopravvivere.

La nomina di Alfano ed ora lo schiaffo verso Angelucci rischiano di far saltare la pentola della Pdl alla vigilia del voto di fiducia del 20 giugno prossimo. Pare infatti che Angelucci direttamente o indirettamente controlli almeno un gruppetto di 9 deputati, un numero sufficiente di parlamentari per mandare il governo a casa.

Copyright © Dagospia. All rights reserved