Società

Federalismo bocciato, vertice Berlusconi-Bossi

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Brutto colpo per la Lega e per il governo, che ora rischia di saltare dopo l’altola’ alla riforma del Federalismo. L’esito del voto in bicamerale e’ stato un pareggio: 15 a 15. Ora bisogna vedere se alle dichiarazioni di belligeranza della Lega seguiranno i fatti.

Il federalismo municipale non ottiene in bicameralina la maggioranza, e ancora ieri sera Umberto Bossi giurava che il risultato non sarebbe bastato a scongiurare l’interruzione anticipata della legislatura e il ricorso alle urne.

Stamane il ministro delle riforme si era trincerato dietro ad un “Vediamo, vediamo”, in attesa di vedere gli effetti pratici del suo incontro di qualche ora prima con Gianfranco Fini. La vittoria a maggioranza, infatti, era legata all’atteggiamento di un senatore di Fli, Mario Baldassarri. Il quale, iniziata la riunione, ha gelato i presenti, sillabando: “La mia valutazione del provvedimento non puo’ essere positiva”.

Eppure la giornata si era aperta con una buona notizia per la coalizione di governo: al Senato la Commissione Bilancio aveva approvato con 14 voti favorevoli e 11 contrari un parere favorevole con osservazioni sullo schema di decreto legislativo per il federalismo municipale. La senatrice Thaler Ausserhofer (Svp)aveva votato a favore con la maggioranza, il senatore Candido De Angelis (Fli) contro.

Il voto di oggi ha un significato molto chiaro. Secondo l’articolo 7 del regolamento della Commissione, il decreto si intende respinto, almeno in commissione: “Le deliberazioni della commissioni sono adottate a maggioranza dei presenti, considerando presenti coloro che esprimono voto favorevole o contrario. In caso di parita’ di voti, la proposta si intende respinta”.

Subito l’Idv chiede che si tenga conto della bocciatura. Il Pdl, per bocca di Antonio Leone, precisa: “Si tratta di un parere consultivo e sicuramente ci sono i presupposti perche’ il governo vada avanti”. Si avra’ maggiore chiarezza nelle prossime ore.

Dopo il voto in ‘bicameralina’ sul federalismo e’ stato convocato d’urgenza un vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli. Hanno raggiunto Silvio Berlusconi, lo stato maggiore della Lega e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Nella residenza romana del premier era gia’ in corso da stamane un summit del Pdl.