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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro ieri si è assistito alla seconda giornata consecutiva di forte rialzo dei listini azionari dopo le perdite della scorsa settimana. I tassi di mercato sono saliti sulla parte lunga della curva mentre sono calati sul breve comportando un aumento dello spread 2-10 anni da 120 a 126pb.
Al centro dell’attenzione è stato l’andamento dei titoli governativi periferici con lo spread Italia-Germania salito al nuovo livello record di 112pb sul tratto decennale. L’allargamento degli spread non coinvolge solo il nostro paese, ma anche altri paesi dell’area. Tale situazione ha portato Almunia, commissario Ue agli affari economici, a dichiarare che i livelli degli spread tra la Germania e gli altri paesi dell’Euro area sono attualmente eccessivamente alti.
Continua nel frattempo la discesa dei tassi monetari. L’Euribor a 3 mesi è calato ai minimi da circa 6 mesi al 4,827%. Questa mattina segnaliamo l’inatteso utile nel terzo trimestre (435Mln€) da parte di Deutsche Bank grazie alle nuove regole contabili che hanno ridotto le svalutazioni legate agli asset in portafoglio. Oggi sono attesi una serie di dati relativi alla fiducia in ottobre di vari settori all’interno dell’area, ma l’attenzione sarà soprattutto focalizzata ai dati Usa del pomeriggio. Sul decennale il supporto si colloca a 3,68% e la resistenza a 3,85%.
Anche negli Usa i tassi sono calati sul breve e saliti leggermente sul lungo comportando un aumento dello spread 2-10 anni da 226 a 232pb. I principali listini azionari hanno chiuso in calo ad eccezione del Nasdaq. Confermando le attese del mercato, con decisione unanime la Fed ha tagliato i tassi di 50pb portando il tasso di riferimento all’1%, ai livelli del giugno 2003.
Nel comunicato la Fed ha segnalato che l’attività economica sembra aver rallentato in modo marcato. Inoltre l’intensificarsi della crisi finanziaria potrebbe esercitare ulteriori pressioni negative sui consumi, pertanto i rischi al ribasso rimangono elevati. Alla luce del declino dei prezzi dell’energia l’inflazione è attesa in moderazione nei prossimi trimestri.
Successivamente la banca centrale ha annunciato nuove linee swap temporanee in Dollari (30Mld$ ciascuna fino al 30 aprile 2009) nei confronti delle banche centrali di Brasile, Messico, Corea del Sud e Singapore. Si tratta di una decisione simile a quella già in essere con altre 10 banche centrali mondiali con lo scopo di migliorare la liquidità sui mercati e mitigare le difficoltà nel reperire finanziamenti in Dollari.
Il Fmi ha successivamente annunciato un nuovo programma di finanziamenti d’emergenza nei confronti dei paesi emergenti. I prestiti saranno di durata trimestrale ed i paesi che saranno ammessi potranno prendere a prestito fino al 500% della loro quota (il capitale per il quale contribuiscono al fondo). I finanziamenti saranno concessi però solamente a quei paesi che hanno avuto politiche economiche solide nel contrastare la crisi. Oggi è atteso il dato relativo alla crescita nel terzo trimestre che dovrebbe evidenziare una variazione trimestrale negativa grazie alla marcata contrazione dei consumi. Sul decennale la resistenza si colloca in ara 3,90%.
Valute: il taglio dei tassi negli Usa ed il ritorno dell’euforia sui listini azionari europei ed asiatici ha comportato un deprezzamento del Dollaro che si è riportato in prossimità di area 1,32 verso Euro. Per oggi i livelli di resistenza si collocano a 1,33 ed 1,3410. Il supporto in prossimità di 1,28. Molto atteso il dato sul Pil nel pomeriggio che potrebbe portare una certa volatilità. La ritornata euforia sui listini azionari asiatici ha provocato un deprezzamento dello Yen. Gli operatori stanno scommettendo anche su un taglio dei tassi in Giappone domani notte. Per oggi i livelli di resistenza sono individuabili a 99,70 verso Dollaro e 133,70 verso Euro. Segnaliamo che ieri anche la banca centrale cinese ha tagliato il tasso di riferimento per la terza volta negli ultimi due mesi nel tentativo di supportare la crescita economica.
Materie Prime: ritornano gli acquisti sul settore con tutte le principali componenti dell’indice GSCI che hanno chiuso positivi. Gli operatori sperano che la serie di tagli dei tassi da parte delle principali banche centrali possa contrastare la crisi economica e dar luogo ad un ritorno della domanda. Il greggio Wti è tornato in prossimità dei 70$/barili su attese di ulteriore taglio della produzione da parte dell’Opec ed una crescita minore delle attese delle scorte Usa. Bene anche i metalli industriali guidati dal nichel (+14,1%) e rame (+12,7%). Positivi anche i preziosi e le materie prime agricole.
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