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Fed: tra le prossime misure anche target inflazione riferito al Pil nominale?

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva a fronte di un calo dei listini azionari. Sui periferici si è assistito ad un allargamento degli spread dovuto principalmente ad un movimento del decennale tedesco.

In merito alle indiscrezioni sulla richiesta della Grecia di prendere più tempo per ripagare i debiti contratti da Ue e Fmi, la Commissione ha smentito dicendo che non c’è alcuna discussione in corso. La notizia ieri aveva fatto scendere lo spread sul decennale Grecia-Germania sotto 700 pb.

Weber, in un discorso a New York, ha dichiarato che la Bce dovrebbe arrestare in modo permanente il programma di acquisto di bond. Secondo Weber infatti non vi sarebbe evidenza dell’impatto di tale programma sui tassi di mercato. Il capo della Bundesbank ha infine aggiunto che la Bce potrebbe alzare il tasso di riferimento prima dell’eliminazione completa delle misure non convenzionali.

A tal proposito lo stesso esponente ha ipotizzato la possibilità di un ritorno alle operazioni di rifinanziamento a tasso variabile con un importo offerto non più illimitato benché “generoso”, con una successiva progressiva riduzione in base alle condizioni di mercato.

Sul fronte dell’offerta oggi è attesa l’asta tedesca sul bund 2020 fino a 5 Mld€. Negli Usa i tassi di mercato hanno chiuso la sessione in calo sulla parte a breve e in rialzo su quella a lunga in una giornata priva di dati macro, in cui l’attenzione si è totalmente focalizzata sulle minute della Fed della riunione di settembre.

Dal documento è emersa come la maggioranza del board sia pronta ad implementare ulteriori misure accomodanti e che ciò dovrebbe avvenire presto (“before long”). Anche se i membri hanno discusso diversi possibili approcci, il focus è stato principalmente su ulteriori acquisti di titoli di stato a lungo-termine e su possibili misure che impattino sulle aspettative d’inflazione tra cui l’esplicitazione di un target riferito al Pil nominale.

Hoenig, membro dissenziente, ha espresso dubbi riguardo all’efficacia di un nuovo round di acquisti di Treasury ribadendo la sua ipotesi di rialzo del tasso di riferimento fino al1’%.

Le borse hanno accolto favorevolmente la disponibilità della Fed ad ulteriori manovre, con l’indice S&P 500 che ha toccato nuovi massimi da maggio 2010 trainato al rialzo dai titoli finanziari e tecnologici.

A mercati chiusi, Intel ha pubblicato dati trimestrali superiori alle attese stimando inoltre dati per il quarto trimestre collocati nella parte alta del range delle aspettative, grazie principalmente al favorevole andamento degli ordini dai paesi emergenti.

Valute: dollaro in deprezzamento vs euro arrivando nuovamente a toccare la soglia di 1,40, in seguito alla pubblicazione delle minute Fed cha hanno evidenziato la presenza di una maggioranza favorevole all’implementazione di un secondo piano di acquisto di asset a lungo termine. Yen in deprezzamento vs euro con il cross tornato in prossimità della resistenza 114,50. La successiva si colloca a 115,70. Verso dollaro lo yen continua a restare in prossimità dei massimi da 15 anni.

Supporto più vicino a 81,40, la resistenza in area 83. Il ministro delle finanze giapponese Noda ha dichiarato che il governo è pronto ad un’azione decisa in caso di necessità. Yuan stabile vs dollaro nonostante la Cina abbia riportato un surplus commerciale a settembre in rialzo del 31% a/a.

Materie Prime: in calo il greggio Wti (-0,7%) sotto 82$/b su attese che le scorte Usa salgano ai massimi da 3 mesi e l’Opec questa settimana lasci la produzione invariata. Positivi i metalli industriali guidati dal piombo (+2,7%). In controtendenza il nichel (-1,1%). Prese di profitto sui metalli preziosi anche se questa mattina l’oro è tornato in prossimità del record. Positivi gli agricoli guidati dal mais (+4,2%) e dal caffè (+4%).

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