Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato swap e governativi hanno aperto la sessione di oggi in calo dopo che ieri hanno chiuso in lieve rialzo. Sui periferici è continuato il calo degli spread, mentre sul monetario evidenziamo l’incremento del tasso Euribor tre mesi fissato ieri a 1,311% da 1,294% del giorno precedente.
Il Fmi ieri ha rilasciato le nuove stime sul Pil. Per l’area Euro quest’anno il Pil dovrebbe crescere dell’1,6% dall’1,5% stimato a gennaio, mentre per il 2012 il rialzo sarà dell’1,8% dall’1,7%. In rialzo anche le stime per il Pil tedesco del 2011 (2,5% dal 2,2%), mentre per l’Italia è attesa una ripresa lenta che vede quest’anno una crescita dell’1,1% e per il prossimo dell’1,3%, a causa principalmente di problemi di competitività che limitano la crescita delle esportazioni.
Per il Fmi l’Italia avrà bisogno di misure aggiuntive per raggiungere l’obiettivo del deficit/Pil sotto il 3% entro il 2013. Sul fronte macro segnaliamo il dato finale dell’inflazione tedesca di marzo che ha registrato un incremento rispetto al preliminare, il che potrebbe comportare anche una lieve revisione al rialzo dell’inflazione dell’area Euro che in via preliminare ha raggiunto il 2,6% a/a. In Olanda oggi è attesa l’asta sul titolo 2042 per 1-2 Mld€.
Negli Usa tassi di mercato in calo questa mattina. L’attenzione degli operatori è stata focalizzata sulle dichiarazioni di Dudley (presidente della Fed di New York) e della Yellen (vicepresidente della Fed). Entrambi gli esponenti hanno evidenziato una posizione contraria all’ipotesi di un cambio dell’atteggiamento di politica monetaria. Dudley dal canto suo ha dichiarato che “è importante non reagire eccessivamente al rialzo dell’inflazione” dal momento che in caso contrario si potrebbe commettere un errore di politica monetaria.
La Yellen ha puntualizzato che a suo avviso il rialzo dei prezzi delle materie prime avranno un impatto solo temporaneo sull’inflazione. Non a caso l’aggettivo “temporaneo” è stata ripetuto per ben cinque volte nel suo discorso. La stessa Yellen ha notato come i recenti sondaggi effettuati dall’università del Michigan sulle aspettative di inflazione hanno evidenziato un rialzo più marcato su un orizzonte di 12 mesi rispetto a quello a 5 anni.
Si tratterebbe dell’impatto del rialzo della benzina, che come tale, laddove venisse meno, potrebbe avere un impatto immediato anche sulle stesse aspettative di inflazione, riducendole. Infine Evans, presidente della Fed di Chicago e membro votante, nella “Chicago Fed Letter” pubblicata sul sito della banca, ha esplicitamente scritto che, osservando l’analisi storica, il rialzo del prezzo delle materie prime ha avuto un impatto limitato sulle decisioni di politica monetaria dopo l’era Volcker.
Nel frattempo, è stato annunciato per il prossimo mercoledì la presentazione di un piano decennale di riduzione del deficit da parte di Obama. Su questo tema si è soffermato anche il Fmi, che ieri ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil Usa del 2011, portandole dal 3% al 2,8%. Sul fronte obbligazionario, da segnalare che, in base ai dati riportati sul proprio sito, Pimco (principale gestore obbligazionario al mondo) ha portato in negativo (-3%) il peso attribuito ai titoli governativi Usa in portafoglio.
Valute: dollaro in lieve apprezzamento verso euro, confermando come la dinamica del prezzo del greggio sia in questa fase un fattore importante nella determinazione del valore di equilibrio del cross. La principale resistenza di breve rimane fissata a 1,4460. Yen in apprezzamento dopo che le nuove scosse di terremoto in Giappone, l’aumentato livello di gravità della crisi nucleare (portato al livello 7, come Chernobyl) ed il report del Fmi hanno ridotto la propensione al rischio degli operatori. In calo le borse asiatiche e le valute ad alto rendimento (come il dollaro australiano), a conferma degli aumentati timori degli operatori. Verso dollaro il cross trova un supporto a 83,50 (media mobile semplice a 200 giorni), con il livello successivo collocato a 82,80. Verso euro un livello di supporto psicologico è individuato a 120.
Materie Prime: greggio Wti (-2,5%) in calo dai massimi degli ultimi 30 mesi dopo il taglio alle stime di crescita degli Usa e del Giappone da parte del Fmi. Come accade spesso, il gas naturale (+1,7%) si è mosso in controtendenza rispetto al petrolio. Andamento contrastato per i metalli industriali ed i preziosi. L’oro (-0,4%) ha chiuso in lieve calo dopo aver toccato brevemente un nuovo record a 1476$/oncia sul future con scadenza più ravvicinata. Tra gli agricoli in rialzo cacao (+1,6%) e zucchero (-1,5%), in calo la soia (-1,7%).