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Fed studia eventualita’ di un terzo programma di acquisti bond

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione è stata caratterizzata dall’attesa per l’esito dello swap greco con i listini azionari che hanno chiuso sopra la parità e gli spread misti. Il differenziale sul decennale italiano è sceso a 316 pb sotto i 331 pb della Spagna.

In lieve calo i depositi presso la Bce che comunque restano sopra 800 Mld€.

Secondo quanto dichiarato da un funzionario del ministro delle finanze greco, basandosi sui risultati fino ad ora ottenuti, l’adesione dei creditori privati potrebbe superare la soglia del 75%. Ottimismo è stato espresso anche dal ministro delle finanze tedesco che inoltre ha aggiunto che “potrebbe essere che in futuro altri fondi saranno necessari per aiutare la Grecia”. Secondo Bloomberg il tasso di partecipazione allo swap ha raggiunto il 60% circa. Stasera è previsto il termine per le adesioni allo swap.

Il responsabile dell’agenzia S&P Chambers, ha dichiarato che se l’Italia riuscirà a realizzare l’intera agenda di riforme potrà migliorare il profilo del debito.

Sul fronte macro segnaliamo gli ordinativi industriali tedeschi di gennaio che hanno registrato un forte calo, dovuto principalmente al ribasso degli ordini dei paesi extra area Euro, mentre sono saliti quelli domestici.

Oggi si terrà la riunione della Bce e della BoE da cui non sono attesi cambiamenti al livello del tasso di riferimento. Più interessante sarà seguire la conferenza stampa di Draghi in cui si parlerà molto probabilmente di Grecia e di operazioni non convenzionali della Bce. L’istituto rilascerà inoltre le nuove stime su Pil ed inflazione.

Negli Usa listini azionari in recupero grazie soprattutto al comparto finanziario, in una giornata in cui l’ottimismo degli operatori è stato sostenuto da un lato dall’attesa del raggiungimento di una adesione elevata allo swap greco e dall’altra dalle indiscrezioni riportate dal Wsj in merito a discussioni all’interno della Fed su come implementare un eventuale terzo piano di acquisti.

In particolare la Fed starebbe valutando tre opzioni: 1) acquisti diretti di bond come avvenuto dal 2008 in poi in occasione dei due piani di QE; 2) ripetizione dell’operazione cosiddetta twist (acquisto di titoli a lungo termine a fronte di vendita di titoli a breve all’interno del portafoglio Fed); 3) acquisto di bond con successiva sterilizzazione, ossia ripresa della moneta così creata tramite aste su depositi presso la Fed stessa. Si tratterebbe in sostanza di un’operazione analoga a quella che attualmente già conduce la Bce nell’ambito del programma SMP. Si tratterebbe inoltre di una formalizzazione di un’operazione di fatto già in essere, a giudicare dall’enorme mole di riserve cosiddette in eccesso (circa 1600Mld$) attualmente depositate presso la Fed e remunerate allo 0,25%, ossia un tasso ben superiore a quello dei Treasury a breve termine.

Sul fronte macro a gennaio è proseguito il forte rialzo del credito al consumo trainato interamente da prestiti per l’acquisto di auto e prestiti agli studenti.

Da segnalare il taglio di ben 75pb da parte della banca centrale brasiliana, portando il tasso di riferimento al 9,75%, il livello più basso dal 2008, in seguito ad una serie di dati deludenti sul fronte crescita.

Valute: non cambia l’impostazione di fondo per l’euro/dollaro, che nella prima parte della giornata si indebolisce per poi recuperare nel finale di seduta. Il livello di supporto 1,31 si presenta ostico e il cross non riesce a romperlo. Questa mattina il cambio è in lieve rafforzamento; il supporto si colloca sempre a 1,31 e la resistenza a 1,32.

Yen in deprezzamento verso dollaro e euro sulla scia del rimbalzo delle borse Usa ed asiatiche e del deficit di partite correnti record del Giappone a gennaio. Per oggi verso dollaro la resistenza si colloca a 82 ed il supporto a 80,50. Verso euro il supporto oggi si colloca a 105,65 e la resistenza a 108.

Yuan cinese sui minimi da 1 mese vs dollaro. Secondo Ft, la Cina sarebbe pronta a firmare un accordo il prossimo 29 marzo con altri paesi del Brics per aumentare l’utilizzo internazionale della propria valuta negli scambi commerciali.

Materie Prime: giornata di recupero per i metalli preziosi guidati dall’argento (+2,5%) che si è riportato sopra i 33$/oncia. L’oro (+0,7%) si avvicina ai 1700$/oncia. Tra gli energetici in rialzo il Brent (+1,8%), mentre il gas naturale Usa (-2,3%) è sceso ai minimi da 10 anni. Misti i metalli industriali, in calo gli agricoli guidati da grano (-3,2%) e caffè (-2,4%) che hanno registrato la peggiore performance giornaliera dell’indice GSCI.

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