New York – L’iniezione di liquidità nei mercati degli Stati Uniti da parte della Fed è prossima alla fine? Stando a un articolo di Bloomberg le cose starebbero proprio così: tanto che i membri dell’istituto stanno valutando sempre più la possibilità di interrompere bruscamente il programma di acquisto di titoli di stato del valore di 600 miliardi di dollari nel mese di giugno.
Dunque anche la Fed improvvisamente – tra l’altro pochi giorni dopo l’audizione del numero uno Ben Bernanke, che non si era detto preoccupato delle spinte inflattive – decide di cambiare strategia? La notizia sorprende, visto che gli esponenti della Fed avevano sempre detto di sostenere un ritiro graduale delle misure di quantitative easing.
D’altronde i dati economici Usa sono ora finalmente positivi nel complesso, e il sistema è stato già inondato di una grande quantità di liquidità (tanto che la Fed è stata anche oggetto di critiche per la sua decisione di iniettare 600 miliardi di dollari nel sistema finanziario degli Stati Uniti).
Non che finora il totale della somma sia arrivato al mercato. La Fed prevede di effettuare un secondo round di acquisti a breve e poi riversare la restante somma sui mercati a giugno. Dopo di che, stop, basta al QE2 o a un eventuale Q3, su cui si era iniziato già a parlare.
Dan Greenhaus, responsabile economic strategist di Miller Tabak di New York avverte tuttavia che affinchè il programma venga completato del tutto a giugno, è fondamentale che la Fed sia sicura che l’economia sia forte al punto da poter far fronte a un eventuale rialzo dei tassi di interesse a lungo termine.
Ma “se questa è un’economia che riesce a sostenersi da sola e che può fronteggiare rialzi di tassi di interesse più alti, dunque perchè non uscire (dalla manovra)? – afferma Greenhouse – Allo stesso tempo, guardo con nervosismo alla loro capacità di ritirare il programma senza che si verifichino ampi effetti collaterali”.
Detto questo, la fine del programma di acquisto dei Treasury non indicherebbe l’inizio di una politica monetaria restrittiva. Secondo un sondaggio di Bloomberg, la Fed non alzerà infatti i tassi di interesse almeno fino al primo trimestre del 2012.