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Fed: miglioramento dal lavoro, ma cresce il rischio di inflazione

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New York – L’incremento visto ultimamente dei prezzi di energia e altre materie prime finira’ per provocare un aumento transitorio dell’inflazione. E’ uno degli aspetti piu’ importanti che emerge dall’ultime minute della Federal Reserve, la banca centrale americana, insieme alla revisione del Pil in lieve calo rispetto alla riunione di gennaio, per via del rincaro dei prezzi energetici.

Le informazioni ottenute fino alla meta’ marzo indicano che la ripresa sta acquistando una certa spinta e che anche le condizioni del mercato del lavoro stanno registrando un miglioramento progressivo. Cio’ non toglie che anche se il tasso di disoccupazione e’ calato negli ultimi mesi, resta tuttavia su livelli elevati rispetto a quelli che il Comitato giudica consistenti, sul lungo termine per lo meno, con l’obiettivo di raggiungere i livelli piu’ alti possibili di occupazione e stabilita’ dei prezzi.

Alcuni esponenti del comitato di politica monetaria della Fed hanno sottolineato che la dimostrazione di una ripresa piu’ solida, o di un incremento dell’inflazione o delle aspettative sul fronte dei prezzi, potrebbero essere tali da spingere a una riduzione delle dimensioni del programma di acquisto di titoli di stato a lunga scadenza, ma che al momento e’ inappropriato appore cambiamenti. Altri hanno detto che non si aspettano cambiamenti alle misure straordinarie di allentamento monetario, battezzate QE2 (ovvero seconda tornata di Quantitative Easing), prima della scadenza prestabilita a giugno.

Le condizioni economiche, tassi di interesse bassi, trend inflativi e attese per prezzi al consumo stabili garantiscono un mantenimento dello status quo sul costo del denaro ancora per un periodo prolungato di tempo. Tenuto conto di tale outlook economico, il Comitato ha deciso dunque di continuare ad acquistare titoli di stato a lungo termine per $600 miliardi come annunciato a novembre allo scopo di alimentare la ripresa dell’economia e contribuire al mantenimento dell’inflazione sostenuta sui livelli prefissati dalle autorita’ di politica monetaria.

Gli esponenti del comitato hanno voluto sottolineare inoltre che terranno costantemente d’occhio l’andamento del programma di acquisto di bond governativi, facendo una valutazione alla luce degli sviluppi inflativi, nei mercati finanziari e dell’outlook delle attivita’ economiche. Facendo inoltre attenzione a eventuali nuovi fattori che potrebbero entrare in gioco. Nel caso verranno adottate modifiche al programma per poter assicurare la maggiore crescita possibile del lavoro e una stabilita’ dei prezzi.