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FED MEDITA VENDITA ASSET IN PORTAFOGLIO

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi sul tratto a medio e lungo termine mentre sono saliti sul due anni portandosi sopra l’1%, con il differenziale 2-10 anni a 213 pb da 223. I listini azionari hanno chiuso la sessione in rialzo sulla scia dei listini statunitensi.

In Germania la Merkel ha fortemente criticato l’operato delle banche d’investimento che hanno aiutato la Grecia a falsificare i conti pubblici. Il primo ministro greco ha ribadito che la Grecia cerca l’aiuto politico della Ue per difendersi dalla speculazione e non aiuti finanziari. Il ministro delle Finanze greco ha invece ribadito che le operazioni di swap sul debito siglate con Goldman Sachs nel 2001 erano compatibili con le norme Eurostat allora vigenti.

Sul fronte dell’offerta, l’asta tedesca sul nuovo titolo a due anni ha registrato una buona domanda con bid-to-cover a 1,44, mentre la Spagna ha collocato tramite sindacato 5 Mld€ di bond a 15 anni, con una domanda che ha superato i 12 Mld€. In Francia oggi sono attese aste sul comparto 2-5 anni per 7-8 Mld€ e Oati indicizzati per 1,5-2 Mld€, mentre in Spagna è attesa l’asta sul titolo a 30 anni per 0,5-1,5 Mld€. Sul decennale la resistenza passa per 3,24% ed il supporto per 3,17%.

Negli Usa tassi in rialzo soprattutto sulla parte a lungo termine, dopo la pubblicazione delle minute della Fed da cui è emersa un revisione la rialzo del range previsionale sul pil 2010 per il quale (in termini di variazione riferita al quarto trimestre rispetto allo stesso periodo del 2009) le previsioni sono state portate a 2,8%-3,5% da 2,5%-3,5%. A contribuire al maggior ottimismo tra gli operatori anche il dato sulla produzione industriale di febbraio risultata superiore alle attese.

Dalle minute della Fed è anche emersa l’intenzione unanime di riduzione sia degli asset in portafoglio presso la Fed (attualmente pari a circa 2200Mld$) sia delle riserve in eccesso detenute dalle banche presso la stessa Fed in modo da arrivare a ripristinare la situazione ante crisi in cui la banca centrale Usa aveva un attivo pari a meno della metà del livello attuale composto in buona parte di Treasury.

Più dibattuta invece risulta essere la modalità di vendita degli asset in portafoglio. Dalle minute è emersa anche la discussione in merito all’utilizzo di strumenti di politica monetaria diversi dal tasso Fed Funds, come ad esempio il rialzo del tasso di sconto (ipotesi che era stata avanzata nel meeting di fine gennaio) e/o della remunerazione delle riserve in eccesso.

Si tratterebbe di misure in buona parte finalizzate a controllare l’enorme mole di liquidità in circolazione. Sul mercato azionario la giornata si è chiusa con un lieve rialzo, grazie soprattutto alla contribuzione positiva del comparto collegato alla spesa sanitaria. Oggi saranno annunciati i quantitativi in emissione la prossima settimana:l’importo atteso è pari ad oltre 100Mld$.

Valute: dollaro in marcato apprezzamento verso Euro, dopo i dati macro Usa migliori delle attese e la revisione al rialzo delle stime di crescita 2010 della Fed. Le forti oscillazioni potrebbero in parte essere riconducibili anche all’assenza di una parte degli operatori asiatici, in concomitanza con la settimana festiva cinese dopo l’inizio del nuovo anno lunare. Le intenzioni della Cina in merito alla prosecuzione o meno di manovre restrittive potrebbero la prossima settimana dare un’impostazione più stabile al cross. Nel breve il principale supporto continua a posizionarsi in area 1,35. Lo yen si è apprezzato verso euro, mentre verso dollaro ha registrato un deprezzamento spingendosi sopra 91 e rimanendo comunque in un trading range. La BoJ come nelle attese ha lasciato i tassi di riferimento fermi. Si attende un calo dei prezzi inferiore alle attese, ma rimane comunque aperta ad ulteriori allentamenti di politica monetaria a fronte di nuove richieste governative di maggiori sostegni all’economia.

Materie Prime: chiusura contrastata per le materie prime. Tra gli energetici il prezzo del greggio Wti ha chiuso la sessione in lieve rialzo poco sopra i 77 $/b, mentre il gas naturale (+1,43%) ha registrato la migliore performance dell’indice S&P GSCI. In calo i metalli industriali sulla scia dell’apprezzamento del dollaro, con il rame che ha ceduto lo 0,42%, l’alluminio lo 0,44% e lo zinco l’1,73%. In calo il comparto degli agricoli con lo zucchero che ha registrato la peggiore performance (-4,5%). In mattinata scende il prezzo dell’oro dopo che il Fmi ha dichiarato che inizierà a vendere una parte delle sue riserve direttamente sul mercato.

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