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FED: INCERTEZZA DOVUTA ALLE TENSIONI SULL’IRAQ

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Parlando davanti alla Commissione del Senato, il Presidente della Federal Reserve Alan Greenspan ha dichiarato che se l’economia continuera’ ad arrancare un nuovo taglio dei tassi non sara’ escluso.

Greenspan ha aggiunto che al momento e’ difficile fare previsioni sullo stato dell’economia, data la situazione internazionale, che vede in primo piano le tensioni geopolitiche.

Nonostante la difficolta’ nellla formulazione delle stime, Greenspan ha tuttavia sottolineato che il tasso di disoccupazione del 2003 dovrebbe mantenersi all’interno di un range compreso tra il 5,75% e il 6%.

La stima sul tasso di disoccupazione e’ stata rivista al rialzo, dal momento che in precedenza la Fed aveva sottolineato che l’indicatore si sarebbe attestato tra il 5,25% e il 5,5%.

“Ma la crescita dell’economia sara’ piu’ veloce”, ha aggiunto Greenspan, “una volta risolta la questione Iraq. La combinazione tra politica monetaria e politica fiscale avra’ maggior effetto nei prossimi trimestri.”

La Banca centrale americana rivede tuttavia al ribasso le stime sulla crescita del Pil compreso tra il quarto trimestre del 2002 e il quarto trimestre del 2003.

Nel luglio 2002 la Fed aveva parlato di una crescita compresa tra il 3,5% e il 4%. Con la revisione al ribasso del Pil il rialzo e’ tra il 3,25% e il 3,5%.

“Al momento sullo stato di salute dell’economia pende un certo grado di incertezza”, ha detto Greenspan. “a causa degli sviluppi relativi al fronte geopolitico. I segnali della traiettoria dell’economia appaiono all’inizio del 2003 contrastati.”

Il numero uno della Fed e’ tuttavia ottimista. “La Federal Reserve e’ dell’idea che nel corso del 2003 assisteremo a una velocizzazione dell’espansione economica.”

“La politica monetaria perseguita dalla Fed rimane accomodante ed e’ probabile che anche la politica fiscale federale sara’ di stimolo”, ha aggiunto Greenspan.

Il problema tuttavia e’ rappresentato dalle spese governative e locali che potrebbero subire una fase di contrazione, considerate le difficolta’ inerenti al budget.

“Inoltre i guadagni solidi della produttivita’, sebbene non previsti cosi’ forti come nel 2002, dovrebbero continuare a promuovere sia la spesa delle famiglie che quella delle imprese”, ha sottolineato Greenspan, aggiungendo che se i rischi geopolitici rallenteranno e se la redditivita’ aumentera’, le imprese probabilmente espanderanno il volume dei loro investimenti.

Parlando dell’inflazione, la Banca centrale americana ha sottolineato che continuera’ a rimanere sotto controllo anche nel 2003. Esattamente il livello dell’inflazione dovrebbe attestarsi tra l’1,25% e l’1,5% nel 2003, inferiore alle previsioni di un 2% stimate nel 2002.

“La Federal Reserve ritiene che i prezzi al consumo aumenteranno in misura minore rispetto al 2002, specialmente se i prezzi energetici inverteranno la rotta dopo il rialzo dell’anno scorso.”