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FED: IL MERCATO SCOMMETTE SU UN TAGLIO DI EMERGENZA

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Gli operatori puntano con decisione su un taglio del costo del denaro da parte della Federal Reserve domani. La riduzione sarebbe di 25 punti base, all’1,75% ed una prospettiva del genere in base all’andamento dei futures viene avallata all’86%. Fino alla settimana scorsa – cioe’ prima del collasso di Lehman Brothers – veniva dato per scontato che i Fed Funds sarebbero rimasti fermi al 2,0%.

Le possibilita’ di assistere ad un abbassamento dei fed funds sono nella serata di lunedi’ al 78%, lo scorso venerdi’ erano appena al 12%. Ma secondo i piu’ scaltri finanzieri di Manhattan un taglio della Fed non farebbe che aggravare la situazione per eccesso di accondiscendenza nei confronti del mercato. Bernanke rischierebbe di fare lo stesso errore compiuto da Alan Greenspan dal 2001 al 2003, inoltre oggi i fed funds sono gia’ molto bassi, al 2.0%.

La Federal Reserve ha altri strumenti oltre alla classica leva monetaria. Infatti ha proceduto lunedi’ a un’iniezione di liquidita’ nel sistema bancario che non ha precedenti, se non risalendo all’11 settembre 2001. L’emergenza stavolta si e’ creata non per colpa degli attentati terroristici di Al Qaeda e Bin Laden, ma per la crisi sistemica scatenata in contemporanea dal collasso di Lehman Brothers, la fine di Merrill Lynch come banca d’affari indipendente, e dal disperato bisogno di cash di AIG, n.1 del settore assicurativo in America. La Fed di New York ha pompato nel sistema $70 miliardi di liquidita’ a brevissimo termine, “overnight repurchase agreements”, conosciuti in gergo anche come “repos”, per finanziarie le banche e i primary dealers. Il ruolo di broker/dealer che era di Lehman sara’ preso adesso da Goldman Sachs.