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Fed: ecco come gli investitori hanno interpretato il comunicato

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(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva, mentre i listini azionari hanno chiuso in calo in una giornata caratterizzata dall’attesa della riunione della Fed. Il buon andamento dell’asta irlandese che ha visto una domanda molto superiore all’offerta, sebbene con tassi più alti della precedente, ha portato ad un restringimento dello spread sui titoli periferici. Il differenziale sul decennale Irlanda-Germania è infatti passato a 383 pb da 400.

In calo anche lo spread portoghese: oggi si testerà la fiducia degli investitori sul paese, verificando l’esito delle aste fino a 1 Mld€. Il governo di transizione olandese ha proposto un taglio alla spesa per il 2011 di 3,2 Mld€, al fine di rimettere in sesto le finanze statali. Oltre all’asta portoghese oggi è atteso il titolo quinquennale tedesco fino a 5 Mld€. L’Italia invece ha annunciato un’emissione sindacata di un Btp 2026.

Negli Usa tassi di mercato in marcato calo principalmente sul comparto a lungo termine. Il mover dei mercati è stato l’esito della riunione della Fed. La parte più importante del comunicato successivo all’incontro è quella che contiene l’impegno esplicito della Fed ad implementare nuove manovre che testualmente recita: ” (la Fed)…è pronta ad implementare ulteriori manovre accomodanti se necessario per supportare il recupero dell’economia e per far ritornare nel tempo l’inflazione ai livelli coerenti con il mandato (Fed)”.

Tale impegno segue il riconoscimento del fatto che l’inflazione è al momento al di sotto del livello ritenuto nel lungo termine coerente con l’obiettivo duplice della Fed di massimizzare l’occupazione e garantire la stabilità dei prezzi.

Per la sesta volta consecutiva Hoenig è stato l’unico dissenziente. In estrema sintesi nel comunicato è stato recepito l’impegno già formalizzato verbalmente da Bernanke ad inizio settembre. L’obiettivo esplicito è quello di evitare spirali disinflattive/deflattive. Di conseguenza diventa verosimile ipotizzare un secondo piano Fed di acquisto di asset a lungo termine entro fine anno, a partire dal prossimo incontro del 3 novembre, quando saranno anche presentate le stime economiche aggiornate.

Sui mercati è stata netta la reazione del comparto obbligazionario: un forte calo dei tassi sulla parte a lungo termine, quella cioè che potrebbe essere interessata direttamente dal piano Fed. Contrastata invece la reazione sui mercati azionari: inizialmente in forte rialzo, poi rientrato con chiusura prossima alla parità.

Il comunicato Fed viene verosimilmente interpretato dagli investitori da un lato come la rassicurazione del supporto Fed e dall’altro come l’ammissione implicita di una fase ancora non facile per l’economia. Occorre peraltro considerare che dopo i forti rialzi, la fine del trimestre potrebbe essere interessata da prese di profitto per motivi tecnici.

Valute: dollaro in forte deprezzamento questa mattina verso euro dopo il comunicato Fed. Un secondo round di easing quantitativo avrebbe infatti come conseguenza l’aumento dell’offerta di dollari, con conseguente impatto negativo sul biglietto verde. Nel breve il primo livello di resistenza si colloca a 1,3335, massimo da inizio agosto.

Le vicende dell’area euro potrebbero nei prossimi giorni condizionare l’andamento del cross, ma, in attesa delle manovre Fed, il trend primario rimane a favore del deprezzamento del dollaro.

Durante la notte è tornato ad apprezzarsi lo yen vs dollaro con il cross sceso sotto soglia 85 complice l’annuncio della Fed. Per oggi la resistenza continua a collocarsi in prossimità di 86, mentre l’area di supporto più vicina si colloca nel range 84-84,40. Verso euro invece lo yen si è deprezzato complice il movimento dell’euro/dollaro con il cross prossimo all’area di resistenza 113-113,50. Nuovo record dello yuan cinese vs dollaro nella prima delle tre giornate di festività in Cina.

Materie Prime: giornata di vendite per la maggior parte delle componenti dell’indice GSCI. Prosegue la debolezza del greggio Wti (-1,8%), sceso ai minimi da un mese, in attesa dei dati settimanali sulle scorte Usa. In calo i metalli industriali guidati dal nichel (-3,2%), peggior componente dell’indice. Tra gli agricoli in calo zucchero (-2,1%) e grano (-1,9%). Tra i preziosi nuovo record dell’oro salito questa mattina oltre i 1290$/oncia favorito dal comunicato della Fed.

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