Siena – Tassi di interesse: in area Euro ieri si è assistito ad un rialzo dei tassi di mercato governativi e swap in un contesto di recupero dei listini azionari. Andamento misto per gli spread dei paesi periferici vs Germania.
Sul tratto decennale ieri si è assistito ad un allargamento di Grecia Spagna e Portogallo, mentre Italia ed Irlanda hanno registrato un restringimento.
Proseguono le dichiarazioni sulla Grecia. Ieri molti esponenti della Bce hanno escluso in maniera decisa la possibilità di una ristrutturazione del debito greco evidenziando una forte divergenza d’opinione rispetto ai leader politici della UE.Il più aggressivo è stato il membro Bce Stark che ha espresso le sue preoccupazioni sul sistema bancario greco poiché ogni tipo di ristrutturazione/riscadenzamento danneggerebbe il collaterale che le banche greche usano per ottenere finanziamenti dalla banca centrale europea.
Il vice presidente della Bce, Constancio, ha aggiunto che oltre ai danni sul sistema bancario del paese e sull’economia, tale eventualità potrebbe dar luogo ad ulteriori tagli dei rating sul debito sovrano del paese.Il ministro delle finanze greco, Papaconstantinou, ha dichiarato che nei prossimi giorni saranno forniti i dettagli sul piano da oltre 6 Mld€ di tagli alla spesa e misure per aumentare le entrate.
Sul fronte tassi, durante un’intervista al Dow Jones Newswires, il membro austriaco della Bce Nowotny, ha dichiarato che la forte crescita economica dell’area nel primo trimestre unita ad un elevato livello d’inflazione potrebbe dar luogo ad ulteriori aumenti dei tassi. Anche egli ha escluso categoricamente una ristrutturazione/riscadenzamento del debito greco.
Infine in seguito alle dimissioni di Strauss Kahn dal Fmi, già si comincia a discutere del possibile successore. Questa mattina il membro Bce Wellink ha dichiarato che l’attuale governatore della Bce Trichet potrebbe essere un ottimo candidato.
Sul fronte macro oggi non sono previsti dati macro di rilievo in area Euro.
Negli Usa la giornata di ieri è stata caratterizzata da un rialzo dei tassi governativi che ha interessato soprattutto la parte a lunga della curva, in un contesto positivo per i listini azionari grazie al recupero dei settori legati alle materie prime.
Le vendite di Treasury si sono intensificate dopo la pubblicazione delle minute del FOMC di aprile che hanno evidenziato un ampio dibattito all’interno del board riguardo la “exit strategy” dall’attuale politica espansiva. Secondo il documento, quasi tutti i membri hanno accordato che il primo passo da intraprendere verso “una normalizzazione” è quello di fermare il reinvestimento dei titoli MBS in portafoglio e “simultaneamente o poco dopo” interrompere quello di Treasury.
Inoltre la maggioranza dei membri ha dichiarato di preferire un aumento dei tassi d’interesse prima di iniziare la vendita degli asset detenuti in portafoglio.
La maggior parte di questi ritiene che il processo di vendita debba avvenire sulla base di un “percorso predeterminato e preannunciato”. I membri hanno però sottolineato che la decisione di discutere su un processo di normalizzazione non significa che ciò inizi necessariamente presto.
Oggi la giornata sarà ricca di dati macro e discorsi di membri votanti della Fed.
Valute: ieri si è assistito ad un deprezzamento del dollaro vs euro grazie ad un contesto di maggiore propensione al rischio (rialzo delle borse e materie prime). Per oggi la resistenza si colloca a 1,43, il supporto a 1,42.
Yen in deprezzamento penalizzato dai dati sulla crescita nel primo trimestre che hanno evidenziato un ritorno del paese in recessione a causa del terremoto. Il Pil è sceso del 3,7% annualizzato dal -3% del trimestre precedente (rivisto dal -1,3%). Vs dollaro la resistenza si colloca a 82, il supporto a 80,90. Vs euro la resistenza è in prossimità di area 116,75-117, il supporto a 114,80.
Materie Prime: rialzo generalizzato per le commodity, ad eccezione del bestiame.
Tra gli energetici forte rialzo del greggio Wti (+3,3%) grazie al calo inatteso delle scorte Usa.
In rialzo i metalli industriali e preziosi guidati da piombo (+6,2%) ed argento (+4,8%).
Tra gli agricoli in evidenza il grano (+7%) grazie al ritardo nella semina negli Usa che va ad aggiungersi alla possibile minore produzione in Europa.
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