(Teleborsa) – Prosegue l’allentamento quantitativo della FED che con altri 600 mld di liquidità immessi nel sistema economico americano, acquisterà di Bonds offrendo peraltro garanzie, in asta di assegnazione, alle banche. Dall’altra parte dell’ oceano la BCE non molla e mostra maggior rigore nel voler controllare possibili fiammate inflattive. E’ la solita storia del contrasto tra due scuole economiche, quella monetarista di Milton Friedman, che si occupa principalmente degli effetti dell’offerta di denaro governata dalle banche centrali e quella dei neo-Keynesiani che invece sostengono che la domanda di denaro è intrinsecamente collegata all’offerta. Peraltro, Friedman, nel corso degli anni ne ha notevolmente ridotto l’enfasi, fino a ripudiare l’essenza della sua teoria, tanto che in un intervista al Financial Times del 6 giugno del 2003 l’economista ha affermato che “l’uso della quantità di moneta come obiettivo non è stato un successo” … “non sono sicuro che oggi la incoraggerei con la stessa forza con cui l’ho fatto in passato.”. La BCE, di contro, basa ufficialmente la sua politica su precetti rigidamente monetaristi, dichiarando però come esclusivo obiettivo la lotta all’inflazione attraverso la regolazione dell’offerta di denaro e dopo l’ultima riunione del FOMC le divisioni europee hanno aperto un vero e proprio fuoco di sbarramento contro la FED con il soccorso dei paesi emergenti dell’area asiatica e dello stesso Brasile. L’intento comune è quella di arginare la continua svalutazione del Dollaro USA che sta mettendo a dura prova la tenuta economica dell’Europa. C’è chi lo dice a denti stretti e che invece lo sussurra appena, ma qui siamo in piena guerra valutaria con il tentativo di rimappare l’economia mondiali fuori dai canoni ortodossi del libero mercato. La FED pensa che ci siano margini per ulteriori stimoli all’economia, con livelli di sicurezza per possibili fiammate inflazionistiche garantite da un eccesso di capacità produttiva non ancora liberata; d’altro canto Trichet sottolinea che le misure adottate dall’amministrazione USA sono solo misure tampone che prima o poi si riveleranno un boomerang. La domanda nasce spontanea: ma questo boomerang quanto lontano è stato lanciato? Perchè indietro ancora non è tornato……e se Obama è costretto a denti stretti a trattare con i repubblicani su fisco e armamenti, oltreché ridiscutere i tagli fiscali messi a punto dalla precedente amministrazione Bush, questo boomerang non è nemmeno individuato a metà della sua traiettoria…….e l’Europa annaspa.