(WSI) -Tassi di interesse: in area Euro le parole di Trichet hanno contribuito ad un calo dei tassi di mercato governativo e swap, interessando soprattutto il tratto a due anni tedesco. Lo spread sul 2-10 è infatti passato a 186 pb da 177. Sul monetario si è assistito ad un calo di tassi. Il movimento è da attribuire alle parole di Trichet che ha confermato quanto detto nella riunione di gennaio: rischi inflattivi nel medio termine bilanciati anche se potrebbero indirizzarsi al rialzo, disattendendo le aspettative di mercato verosimilmente più propense ad uno spostamento dei rischi verso l’alto già nella riunione di ieri.
Secondo Trichet l’inflazione potrebbe rimanere sopra il 2% per gran parte del 2011 e nel breve periodo il rialzo potrebbe giungere dalla componente energetica. Tuttavia la Bce rimane “permanentemente in allerta”. Relativamente alla crescita i rischi sono al ribasso. Trichet ha ribadito che le decisioni in merito alle misure standard e non standard saranno prese separatamente e che il programma di acquisto di bond rimane in essere.
Alla luce delle parole di Trichet e dell’attesa di un rialzo dei prezzi energetici ribadiamo l’ipotesi di un possibile rialzo di 25 pb a metà anno, con il sostanziale mantenimento delle misure non convenzionali.
Oggi è attesa la riunione dei capi di Stato e di governo che discuteranno del piano salva euro. Germania e Francia, secondo quanto riportato da Reuters, nel summit di oggi presenteranno proposte congiunte per la governance dell’area Euro. Secondo alcune indiscrezioni l’Ue e la Germania stanno valutando l’eventualità di intervenire con misure volte alla riduzione del debito greco già nel secondo semestre 2011.
Una fonte della presidenza francese ha intanto dichiarato che il fondo di salvataggio per la zona Euro potrebbe finanziare Atene o un altro paese in difficoltà in modo da permettere operazioni di buyback o swap sul debito su base volontaria.
Negli Usa tassi di mercato in rialzo grazie alle buone indicazioni macro. Il tasso di mercato a 30 anni è salito sui massimi da 9 mesi, il decennale ai massimi da dicembre. Borse Usa poco sopra la parità nel finale. Il governatore della Fed Bernanke ha ribadito che la crescita finora non è stata tale da consentire un recupero del mercato del lavoro.
L’argomentazione del presidente della Fed è stata ancora una volta la seguente: nel periodo 2008/2009 sono stati persi 8,5 milioni di posti di lavoro. Il recupero occupazionale del 2010 è stato appena sufficiente a creare posti di lavoro per la forza lavoro incrementale. Lo stesso Bernanke ha aggiunto che occorre una crescita superiore al 2,5% per poter mettere in moto un processo virtuoso che consenta di ridurre strutturalmente il tasso di disoccupazione.
Ha difeso il QE2 citando alcuni indici di successo: rialzo dei prezzi azionari, riduzione della volatilità sempre nel comparto azionario, riduzione degli spread dei corporate bond e rialzo della aspettative di inflazione misurate attraverso i Tips. Inoltre ha notato come gli effetti sul mercato del QE2 siano stati molto simili a quelli del QE1.
Fisher, membro votante Fed, ha dichiarato che, sulla base dell’attuale evoluzione dell’economia, sarebbe difficile ipotizzare un QE3. Lo stesso esponente ha però aggiunto “mai dire mai”. Sul fronte macro l’Ism servizi di gennaio è salito al livello maggiore da agosto 2005. Oggi l’evento più importante del giorno saranno i dati del mercato del lavoro di gennaio.
Valute: marcato apprezzamento del dollaro vs euro dopo le parole di Trichet che hanno ridimensionato l’attesa di un rialzo tassi già in primavera. Per oggi il supporto si colloca a 1,3570. Attenzione alla volatilità che i dati Usa del pomeriggio potrebbe provocare. Yen stabile verso dollaro mentre si è apprezzato vs euro sulla scia dell’euro/dollaro. Verso euro il supporto odierno si colloca a 111.
Materie Prime: rimbalzano i preziosi con l’oro e l’argento poco oltre l’1,5% a causa dell’inasprimento degli scontri in Egitto. Tra gli energetici in calo il greggio Wti (-0,4%) ed il gas naturale (-2,1%). Misti i metalli industriali. Prese di profitto sugli agricoli tra i quali è crollato lo zucchero (-9,3%) su vendite automatizzate causate da stime sui danni al raccolto australiano inferiori alle attese dopo il passaggio del ciclone Yasi.
Copyright © Servizio Market Strategy MPS Capital Services per Wall Street Italia, Inc. Riproduzione vietata. All rights reserved