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FED: CHIUSA L’ERA GREENSPAN, ORA TOCCA A BERNANKE

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Ben Bernanke sarà il quattordicesimo presidente della Fed. Il primo, eletto il 10 agosto del 1914, è stato Charles S. Hamlin. Il presidente uscente, Alan Greenspan, é stato oltre 18 anni alla guida della Fed, secondo solo a William McChesney Martin Jr, che è rimasto in carica pochi mesi più di lui. Ecco di seguito la lista, in ordine cronologico, dei tredici predecessori di Bernanke alla guida della Federal Reserve.NOMI PRESIDENTI DATA INIZIO PRESIDENZA 1. Charles S. Hamlin 10 agosto 1914 2. W. P. G. Harding 10 agosto 1916 3. Daniel R. Crissinger 1 maggio 1923 4. Roy A. Young 4 ottobre 1927 5. Eugene Meyer 16 settembre 1930 6. Eugene R. Black 19 maggio 1933 7. Marriner S. Eccles 15 novembre 1934 8. Thomas B. McCabe 15 aprile 1948 9. William McChesney 2 aprile 1951 10. Arthur F. Burns 1 febbraio 1970 11. G. William Miller 8 marzo 1978 12. Paul A. Volcker 6 agosto 1979 13. Alan Greenspan 11 agosto 1987.

FED: BERNANKE, DOPO GREENSPAN UN MODERATO DI PRINCETON/ANSA

Harvard, il prestigioso Mit e infine l’insegnamento a Princeton, prima di approdare al board della Federal Reserve e poi presiedere il pool di economisti della Casa Bianca. E’ d’impronta decisamente accademica la carriera di Ben S. Bernanke, il nuovo presidente della Federal Reserve chiamato al difficile compito di sostituire Alan Greenspan, l’uomo che ha tenuto la barra della politica monetaria statunitense da quasi vent’anni.

E chi lo conosce vede proprio nel suo essere un accademico ‘puro’ la principale discontinuità con i suoi predecessori, più a loro agio a Wall Street che fra i libri. Originario della Georgia, dove è nato nel dicembre del 1953, Bernanke si è laureato in economia ad Harvard nel 1975, per poi conseguire un Ph.D nel 1979 al Massachusetts Institute of Technology. Da Boston Bernanke, oggi sposato e padre di due figli, si è poi trasferito a Princeton, nel New Jersey, dove nel 1985 ha iniziato una carriera universitaria culminata nella presidenza del dipartimento economico del prestigioso ateneo. Esperto di economia monetaria fra i più riconosciuti a livello internazionale, Bernanke è anche un grande appassionato di storia economica e in particolare della Grande Depressione.

Una nomina nel segno della continuità, la sua, che dovrebbe essere apprezzata dai mercati, preoccupati per la successione del Grande Timoniere della politica monetaria americana degli ultimi vent’anni. Come membro del Federal Open Market Committee, Bernanke ha votato le decisioni sui tassi d’interesse mantenendosi sempre in linea con la maggioranza. Ma da Greenspan si distinguerà – dice chi lo ha conosciuto – per una policy attenta più al conseguimento di obiettivi inflazionistici (‘inflation targeting’)che alla stabilità economica complessiva.

Una tendenza emersa anche durante i suoi quasi tre anni passati al board dei governatori della Fed, dove è approdato nel 2002, che farà piacere ai mercati per la chiarezza strategica, ma che potrebbe comportare un maggior rigore rispetto a Greenspan quando l’economia attraverserà fasi espansive, specie se sulla scia di bolle speculative. Risale allo scorso giugno la nomina ‘politica’, da parte di George W. Bush, a presidente del Council of Economic Advisers, l’organismo di analisti e consulenti economici della Casa Bianca.

Le cronache finanziarie lo definiscono repubblicano sì, ma molto moderato, sicuramente gradito anche ai Democratici, di ottime credenziali, diretto ma gentile nei modi, e di carattere leggermente introverso. Secondo alcuni giornali, i primi segnali di un suo interesse per la presidenza della Fed risalgono al febbraio 2000, quando firmò con altri due economisti un commento sul Wall Street Journal dal titolo ‘Che succedera’ quando Greenspan se ne sarà andato?’.