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FED CAMBIA LINGUAGGIO?

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato ieri sono calati su tutte le scadenze sulla scia del ribasso delle borse europee. Questa mattina i tassi di mercato sono però in rialzo complice la chiusura positiva di Wall Street. La giornata di oggi si presenta ricca di dati macro.

Questa mattina i Pmi di ottobre relativi all’area Euro hanno visto un miglioramento sia nel settore manifatturiero che servizi. In crescita anche l’indice Ifo di ottobre, sebbene leggermente sotto le attese. Attesa la prima lettura del Pil UK del terzo trimestre. L’Fsa, l’organo di vigilanza finanziaria britannico, ha dichiarato che le principali banche Uk dovrebbero essere “spezzettate” (dividere la parte depositi da quella investimenti) solamente nel caso di collasso, mettendo fine alla proposta di “spezzatino preventivo” fatta dal governatore della BoE nei giorni scorsi. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare accedendo alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo subito: costa solo 0.77 euro al giorno, provalo ora!

La Bce ieri si è detta contraria a regolamentare in modo rigido ed isolato gli hedge fund e i fondi private equity poiché, nel caso la decisione non sia coordinata a livello internazionale, potremmo avere uno spostamento dei fondi verso legislazioni più permissive. L’agenzia di rating Fitch ha abbassato il rating della Grecia ad “A-” da “A”, assegnando outlook negativo dopo l’annuncio che il rapporto deficit/Pil 2009 sarà pari al 12,5%, ben oltre il 6% atteso dall’agenzia. Sul decennale governativo la resistenza si colloca in area 3,36%-3,40%.

Negli Usa i tassi di mercato ieri sono calati sul breve e saliti sul lungo. Questa mattina però i tassi sono in rialzo con il tratto a 2 anni tornato sopra soglia 1%. A pesare sull’andamento dei Treasury hanno contribuito il rimbalzo di Wall Street e l’annuncio del Tesoro Usa della vendita record di 123Mld$ di Tresury e Tips per la prossima settimana. Le borse hanno chiuso in rialzo con l’indice S&P500 in riavvicinamento alla soglia di 1.100 guidato dal settore finanziario.

Ieri il Tesoro ha annunciato profondi tagli salariali ai dirigenti delle sette banche che hanno ricevuto miliardi di aiuti federali. Relativamente a novembre e dicembre, il limite massimo è stato portato a 500.000$ ed il livello salariale complessivo del gruppo deve essere inferiore del 50% rispetto all’anno scorso. Le regole saranno riviste nel 2010. La Fed ha invece fornito delle linee guida che si applicano ad oltre 6.000 banche, con un focus particolare per le 28 maggiori. Non entreranno comunque in vigore per mesi.

Sul fronte macro indicazioni positive sono arrivate dal leading indicator di settembre, salito oltre le attese (+1% m/m) e mettendo a segno il sesto rialzo consecutivo. Oggi sono attesi i dati relativi alle vendite di case esistenti oltre al discorso di Bernanke nel primo pomeriggio. Da segnalare un articolo di Ft in cui si ipotizza che la Fed, in occasione del Fomc del 4 novembre, possa cambiare il tenore del linguaggio utilizzato passando dallo scenario di tassi fermi per un “periodo esteso di tempo” a “per qualche tempo”. Si tratterebbe di un cambiamento richiesto da alcuni membri per non limitare troppo l’operato della Fed nel caso di improvvise spinte inflattive ad esempio dal lato commodity. Sul decennale la resistenza si colloca a 3,50%.

Valute: prosegue la debolezza del Dollaro con il cross vs Euro che questa mattina si attesta sopra a soglia 1,50. Resistenza più vicina a 1,5050, la successiva a 1,5160. Supporti a 1,4950 e 1,49. Prosegue il deprezzamento dello Yen vs Euro e Dollaro. Verso Euro il cross è salito ai massimi da 2 mesi con i livelli di resistenza oggi collocati a 137,85 e 138,70. Verso Dollaro il cross è giunto in prossimità delle resistenze collocate rispettivamente a 92 e 92,55.

Materie Prime: tra gli energetici invariato il greggio Wti mentre il gas naturale ha perso il 3%. Tra gli industriali in calo nickel (-3%) e piombo (-1,8%). Negativi i preziosi guidati da argento (-1,6%) ed oro (-0,6%). Tra gli agricoli in rialzo mais (+1,3%) e grano (+1,7%), in forte calo lo zucchero (-3,9%).

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